C’è un filo invisibile, una corda metaforica che ci tiene legati a determinate persone e che fa si che ci si chieda chi siamo, perchè siamo in un determinato modo piuttosto che in un altro, perchè facciamo certe scelte rispetto ad altre. La corda rossa rappresenta il legame di sangue che ho con ogni donna della mia famiglia, con quelle che non ho mai conosciuto ma nelle quali mi rivedo, con quelle che mi hanno cresciuto e che hanno condizionato in modo tangibile quello che sono adesso:in me c’è un pezzettino di ognuna di loro. Questo è un omaggio a quei legami che non andranno mai persi, che tramanderai di generazione in generazione, perchè grazie a questi legami puoi scoprire chi sei, potrai lasciarli andare ma resteranno sempre in te. Mi sono inspirata al ”Musubi”, un concetto della filosofia giapponese che cita così:Unire i fili insieme è musubi,connettere le persone insieme è musubi,lo scorrere del tempo è musubi.Nutrirsi, ingerendo i nutrienti che diventano parte di sé stessi è musubi.Le note che insieme compongono una melodia è musubi.“Musubi” sono i fili del tempo e del destino, che si intrecciano, si torcono, si sciolgono e a volte tornano ad intrecciarsi.