Premio Combat Prize

Ricardo Aleodor Venturi - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Grafica

 | Il sogno è una moda / The dream is a fashion

Il sogno è una moda / The dream is a fashion
acquaforte e plexiglass, legno e plexiglass
variabili

Ricardo Aleodor Venturi

nato/a a Pesaro
residenza di lavoro/studio: Pesaro, ITALIA


iscritto/a dal 08 apr 2019


Under 35


visualizzazioni: 729

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olio su plexiglass, portachiavi in plexiglass
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olio, acrilico e collage, tela e plexiglass
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SUPERFICI GREZZE (In ricordo della montagna) / RAW SURFACES (In memory of the mountain)
collage di righelli, normografi e gognometri, legno e plexiglass
variabili

Descrizione Opera / Biografia


La ricerca di Ricardo Aleodor Venturi coinvolge e mischia tra loro diversi media, dall’incisione, al disegno, alla pittura, alla scultura, fino a far perdere loro ogni categoria, ogni collocazione.
Lo spazio assume un ruolo indispensabile per la creazione dell’opera così come all’interno di essa. Un luogo qualsiasi possiede delle strutture rigide, ferme e da questa situazione di staticità si crea il lavoro. L’immobile libera il mobile.
In molti lavori emerge l’importanza della trasparenza e il dialogo quindi con la superficie che sta dietro la tela o sotto la scultura, ciò insomma che solitamente viene nascosto, ma che sostiene ogni opera d’arte. Viene svelato il gioco e la collaborazione tra ciò che vediamo e ciò che lo sorregge: una parete, un muro o un pavimento, creando con essi un’immagine a più livelli.
Analizzando e studiando superfici e materie l’artista tenta di formare una personale materioteca da cui trarre sinergie e elementi di riflessione da fondere con l’opera. L’obbiettivo diventa non più un’illusoria purezza e originaria creazione, ma una pittura contaminata, una scultura precisamente impura, un disegno equilibrato nella sua imperfezione. Una composizione complessa, un’opera costruita e decostruita per poi apprendere la sua vera essenza.
Strati, schemi e uno studio profondo vanno a fondare i principi di una ricerca lenta, un lavoro che necessità di lunghi tempi.
Tutti questi strumenti sono impiegati e impegnati a tracciare la mutazione del paesaggio, inteso come paesaggio interiore ed esteriore. Servendosi come materiale costruttivo del suo lavoro di oggetti provenienti dal mondo industriale, indaga il concetto di naturale e artificiale.
L’interesse è rivolto a una realtà che si trasforma quotidianamente, dove l’uomo simula, misura e amplifica il mondo che lo circonda. L’opera vive nelle sue belle fole fatte di geometrie perfette e forme precise che richiamano anche i disegni infantili, dove la sintesi permette il massimo della comunicazione. Ricerca tra le impalcature che costruiscono un volto, o le strade che formano la corteccia di un albero la fragilità di fronte al cambiamento. Mischiando e mescolando l’attività umana con la quotidianità della natura tenta un dialogo impossibile in cui la realtà diventa una visione costruita, ferma, stabile contraria al continuo susseguirsi delle mode, ma soprattutto opposta sostenitrice della velocità.
Ogni immagine sembra richiamare alla solidità, un elogio rivolto alla lentezza di una linea più che alla rapidità di un punto.
Ricardo Aleodor Venturi è nato a Pesaro (PU) nel 1994. Vive a lavora a Pesaro.
Dopo il diploma alla Scuola del Libro di Urbino, sezione incisione, si iscrive all’Accademia di Belle Arti della medesima città, laureandosi al triennio di Pittura, nel corso di Luigi Carboni. Frequenta per un periodo di sei mesi la PXL – Mad ad Hasselt, Belgio, all’interno del programma Erasmus.
Ha partecipato a diversi concorsi e mostre collettive tra cui Premio EneganArt (Firenze, 2016), Premio Cairo Editore (Milano, 2015, 2017), Premio Nocivelli (Brescia, 2017, 2018), Premio Combat (Livorno, 2018), Premio Art team cup (Forlì, 2018). Ha partecipato alla residenza d’artista V_AIR 2017 promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Vimercate, a cura di Martina Corgnati.
Nel 2018 ha organizzato e partecipato a L’ABITANTE (Pesaro), una mostra a cura di Adele Cappelli. La mostra è stata realizzata a L’attico, uno spazio ad uso domestico che un gruppo di artisti, insieme con l’aiuto di curatori ed esperti del settore, hanno trasformato in un luogo d’arte per diversi mesi.
Il lavoro di Ricardo Aleodor Venturi introduce subito nel discorso della libertà coerente, sopra accennata. Una ricerca complessa quella dell’artista, capace di costruire racconti non privi di poesia. Un’arte del produrre che utilizza molteplici linguaggi, quelli della pittura, del volume scultoreo, della materia, della voce dei vari elementi presenti nelle opere. Così, il fare arte di Venturi instaura relazioni combinatorie tra le parti, costruendo schemi nei quali nihil est sine ratione. Gli elementi costitutivi dei lavori, si comportano al pari delle monadi di Leibniz, “une e unificanti”, singole parti artefici della tessitura e contemporaneamente rete, alimentano, in un sistema attivo, il rapporto tra ambiguità e realtà tangibile dei significati.
Adele Cappelli, L’ABITANTE, p. 7, L’Attico, Palazzo Montebarocci, Pesaro.