Resonance wave
mista, fotografia su alu dibond, specchio, luce
150x15x200 cm
E sotto la superficie?
mista (installazione sonora interattiva), plexiglass, acqua, speaker, computer, luci, sensori di movimento
300x60x300
L’installazione Resonance Wave utilizza la duttilità e la malleabilità dell’alluminio per creare manualmente una curvatura del supporto fotografico che simuli la forma di un’onda.L’immagine riprodotta è acqua sottoposta al Principio della Risonanza del suono.Il principio della Risonanza del suono ci dice che se qualcosa vibra e tocca una struttura che ha una sua oscillazione intrinseca naturale, i due sistemi cominciano a vibrare assieme. Ogni cellula del nostro corpo è soggetta a Risonanza ed inoltre noi stessi possiamo di conseguenza influenzare un sistema oscillante attraverso ad esempio l’emissione di suoni e frequenze. La natura ondulatoria dei pensieri e delle vibrazioni sono un dato certo e assodato ormai da tempo, dall’apparire della Fisica Quantistica ed il fatto che le vibrazioni si trasmettano all’acqua (il corpo umano è composto per circa il 60-70% di acqua) è dal punto della Fisica assolutamente evidente. L’ opera Resonance Wave cerca di evidenziare queste correlazioni, mostrandoci la struttura mutevole e microscopica della natura che risponde ad ogni nostra azione e sollecitazione e che non è diversa dalla nostra stessa composizione.Uomo e natura appartengono allo stesso universo, all’interno del quale Lavoisier col suo Primo Principio della Termodinamica ci ricorda che nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma, passando da una forma ad un’altra. Un liquido che riceve determinate frequenze sonore tende a assumere forme multiple, modelli quasi geometrici che si ripetono e si sovrappongono creando strutture dal particolare impatto visivo. La brillantezza del materiale combinata con la sua ondulazione fornisce riflessi che seguono l’occhio dell’osservatore fuori e all’interno della superficie dello specchio, dando nuovi punti di vista all’opera. Raffaella Romano (Sorrento 1983), si laurea in Pittura e Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, il suo interesse per lo studio del processo creativo parte dalla percezione visiva, dall’analisi del sistema occhio-cervello, manipolando scienza e conoscenza, segno e immagine l’artista riflette su ciò che percepisce l’osservatore, ponendolo spesso al centro dell’opera d’arte. Installazioni, video e fotografie, creano un mondo in cui realtà e finzione, soggettivo ed oggettivo si incontrano e, dove nel gioco delle parti l’artista è, tra le tante cose, il primo osservatore della sua opera.Sempre vivo rimane il dialogo con i fenomeni scientifici, aprendo tra arte e mondo dei Quanti un discorso con la Filosofia della Fisica. Le ultime opere studiano i limiti delle soglie percettive e le visioni interne all’occhio dell’osservatore, servendosi spesso di specchi e materiali riflettenti, l’artista indaga i rapporti tra soggettività e autorialità, ma anche tra spazio pubblico e sfera intima. Tra gli eventi espositivi ricordiamo, Natura Quotidiana, Napoli Castel Sant’Elmo, Rinascita , ex refettorio Santa Maria Novella Firenze, TBA Berlin, “Foto- Acc 2017 “ PAN (Palazzo delle Arti di Napoli), Bocs Art; Residenza artistica Cosenza, Q.i. Vedo Sostenibile presso Museo Madre e Quartiere Intelligente (na), la partecipazione a “Paleocontemporanea” (na), “Sìntesi”, F.A.D. Barcellona, la rassegna MCDA (Marche Centro d’Arte), N.I.n.a. (Nuova immagine Napoletana) PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, inoltre è finalista del concorso Un’opera per il Castello 7°, del concorso Samart up Optima e Enegan art Prize, riceve il primo premio per la sezione Fotografia al Concorso “Il Rotary incontra l’Arte Contemporanea ”. Prenderà parte alla Residenza artistica presso Museo Must di Vimercate 2019. Raffaella Romano ha esposto le sue opere in numerosi eventi in Italia e all’Estero, attualmente vive e lavora tra Napoli e Pescara.