DESCRIZIONE DELL’OPERA
L’opera dal titolo “1942, il bacio” si ispira alla celebrazione “benefica” della befana fascista. Con lo scopo di dare maggior visibilità ai fasci femminili e all’opera nazionale del dopolavoro, il Partito Nazionale Fascista, sotto l’ordine di Augusto Turati, ebbe l’idea di sollecitare industriali, commercianti e agricoltori nel distribuire pacchi dono in occasione di tale festa e la gestione dei medesimi pacchi sarebbe stata curata dalle organizzazioni femminili e giovanili fasciste. La prima befana fascista si ebbe il 6 gennaio del 1928 e questa tradizione continuo anche durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Quest’opera l’ho realizzata riprendendo una vecchia foto che ho trovato sfogliando una consumata enciclopedia.
Dopo aver “copiato” il più fedelmente possibile la foto, ci lavoro sopra iniziando a sfocare l’immagine in modi diversi, talvolta trascinando il colore in una qualche direzione oppure cercando di avvolgere il colore su se stesso.
Scelgo di dissolvere o sfocare l’immagine perché desidero rendere vaghe le sembianze di chi vi è rappresentato, cerco di lasciar trasparire solo dei nebulosi ricordi ed effettivamente tali rimangono, non sempre chiari né così lucidi nella nostra mente.
L’azione che compie il bambino infatti, mentre stringe un pacco pieno di doni “felici”, è il baciare una fotografia (credo del duce) la quale immagine però non si riesce più ad identificare poiché la macchia bianca crea una “interruzione mnemonica”.
BIOGRAFIA
Nell’A.S. 2004/2005 consegue il diploma di maturità presso il Liceo Artistico Statale di Treviso.
Sempre nel 2005 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove consegue il diploma di primo livello in pittura nel 2009. Nell’A.A. 2009/2010 si iscrive all’indirizzo di decorazione della professoressa Mirella Brugnerotto e Cristina Treppo presso il medesimo istituto. Nel 2013 conclude il biennio specialistico diplomandosi con 110 e lode.