Premio Combat Prize

Pablo Mesa Capella - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | Aqua Botanica

Aqua Botanica
mista, bustine ermetiche di plastica, fiori, piante, chiodi, acqua. suono di acqua che scorre.
400x300x300

Pablo Mesa Capella

nato/a a Malaga
residenza di lavoro/studio: Torino, ITALIA


iscritto/a dal 11 mar 2019

http://pablomesacapella.blogspot.com/


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mista, rami, agrumi, spago
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Cartes de visite. Materia sensibile
mista, cartes de visite (tipo di fotografia), suono
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 | Natura onirica. La memoria degli oggetti (Ricordo di una mucca montagna)

Natura onirica. La memoria degli oggetti (Ricordo di una mucca montagna)
mista, vecchia campana in vetro, oggetti, fotografie d’epoca.
35x65

Descrizione Opera / Biografia


Aqua Botanica è un’opera installativa in cui centinaia di bustine a chiusura ermetica contengono degli elementi vegetali (fiori e foglie, in particolare), immersi in acqua, messi in scena a mostrare, col trascorrere del tempo, il loro progressivo deterioramento. Nell’ambiente viene diffusa la registrazione del suono dell’acqua che scorre, a porre un contrasto fra l’apparente staticità dell’opera e il dinamismo del suono. La dimensione effimera dell’opera è non solo una metafora del trascorrere del tempo, ma anche un richiamo alla caducità dell’esistente e della bellezza.
Biografia
Pablo Mesa Capella (Málaga 1982) si forma nel mondo del teatro curando la regia e la scenografia di spettacoli e performances. Approdato alle arti plastiche ha esposto i suoi lavori in numerose mostre in Italia e all’estero, sia in gallerie private che in prestigiosi spazi pubblici e privati come la Fondazione Pastificio Cerere di Roma, Accademia del Belgio di Roma, galleria Emmeotto Arte di Roma, galleria Antonio Nardone di Bruxelles, Museo Carlo Bilotti di Roma, MAAM di Roma, Sala Santa Rita di Roma, Centro dei Congressi Santo Volto di Torino, Aliance Francese di Málaga, Palazzo Tagliaferro di Andora, galleria Riccardo Costantini di Torino, Glebb & Metzger Torino, Palazzo dei Papi di Viterbo il Museo Nazionale del Risorgimento di Torino, il Centre Pompidou di Malaga e il BoCs Art Museum di Cosenza.
Il percorso di Mesa Capella è articolato e si sviluppa su più filoni. Da un lato abbiamo una produzione in cui la dimensione poetica, unita ad una raffinata ironia, ha il sopravvento: campane di vetro che racchiudono microcosmi legati ad una memoria che viene messa in scena attraverso il recupero di oggetti e di immagini del passato, si accompagnano a installazioni effimere in cui lo scorrere del tempo diventa il protagonista assoluto dell’opera. Dall’altro, l’artista indaga la contemporaneità in opere in cui la dimensione politica è al centro del suo discorso: i confini, gli spazi – fisici e culturali -, i conflitti, la ricerca del dialogo fra religioni ed esperienze diverse sono al centro di lavori che talvolta assumo una dimensione quasi monumentale. Le due ricerche convivono nel lavoro di Mesa Capella, proprio a rappresentare la complessità della contemporaneità e la necessità di narrare questa complessità attraverso l’immediatezza degli strumenti visivi, invitando però lo spettatore alla riflessione. I rimandi alle storie racchiuse negli oggetti e nelle immagini raccolte nelle campane di vetro, il decadimento progressivo di elementi naturali montati nelle installazioni, diventano la faccia più intima di ciò che viene rappresentato nelle opere più politiche: il percorso tormentato della storia, nella sua dimensione macro, così come in quella micro.