Reperto Archeologico n.4 - XXI sec. d.C.
materiale hardware ricoperto di ruggine vera, teca in plexiglass
22x47x37, 1:1
Reperto Archeologico n. 3 - XXI sec. d.C.
materiale hardware ricoperto di ruggine vera, teca in plexiglass
37x27x27, 1:1
Notebook Acer Aspire - XXI sec. d.C.
materiale hardware ricoperto di ruggine vera, teca in plexiglass
68x34x36,
Personal Computer XXI sec. d.C.
materiale hardware ricoperto di ruggine vera, teca in plexiglass
92x47x50, 1:1
Nato a Rovigo il 7 gennaio 1974, vive e lavora a Gavello, in provincia di Rovigo, Morgan Zangrossi è un artista materico che usa oggetti informatici e multimediali ormai in disuso per rappresentare la sua poetica: una vera e propria macchina del tempo che trasporta in un imprecisato anno, in una imprecisata città ma in un luogo ben preciso: un museo, in cui sono esposti gli oggetti che noi usiamo ogni giorno, ritrovati dai nostri discendenti e considerati testimonianze di noi e della nostra vita di uomini del XXI sec.
Come per tutte le sue più recenti anche per l’opera presentata qui ,la tecnica usata dall’artista prevede l’uso di speciali vernici a base di ferro, e acidi che innescano il processo di ossidazione su un materiale come la plastica che non arrugginirebbe mai naturalmente. Nelle sue opere è forte il contrasto tra inanimato e vivo, tra limpido e gretto, tra bello e brutto... eppure, paradossalmente, è proprio la parte ”peggiore” ad essere la più interessante, la più attraente... proprio perché unica parte viva.
Zangrossi ha vinto il Premio Ora 2017; è stato selezionato per Saloni regionali del Premio LYNX 2017 (Trieste) e per la rassegna Periscopio Sull’Arte in Italia 2016 (Corigliano Calabro, CS); è stato finalista al Premio Ghidoni 2015 (Ospitaletto,BS), al Premio Marchionni 2016 (Villacidro, VS), al Premio Internazionale Limen Arte 2016 (Vibo Valentia). Ha inoltre esposto in numerose collettive, frutto dei suoi egregi piazzamenti nei concorsi e in altrettante personali tra cui, solo per citare le ultime due in ordine cronologico, VESTIGIA tenutasi nel 2017, presso Il Melograno Art Gallery di Livorno e HOMO DIGITALIS, nel 2018, presso la Galleria Marconi di Cupra Marittima (AP).