Il rapporto tra creazione poetica e comunicazione costituisce il loci communes del mio progetto di ricerca.
Nella precedente edizione del premio, la 9^ edizione, la mia proposta Dio seduto sopra di me lì piange si offriva come riflessione sul medium della pittura e ne distingueva, nelle due categorie dell’esperienza diretta e dell’esperienza mediata, il fulcro del suo ragionamento. L’opera era una dichiarazione d’intenti e voleva porre una netta differenziazione tra due modi di intendere e concepire l’utilizzo del medium pittorico. https://www.premiocombat.it/2018/mattia-ferretti-34589
Sugli stessi presupposti della precedente, x-map_C3 si sviluppa invece come analisi sulla spazialità del linguaggio. Nel suo svolgersi, l’opera si confronta con l’utilizzo di diversi tipi di media, in ordine: fotografia, computer grafica, grafica, pittura. Un processo di elaborazione continuo, in cui l’idea originaria dell’opera si condensa ad ogni passaggio mediale in una formalità provvisoria, di cui x-map_C3 è l’ultima restituzione. http://www.mattiaferretti.com/featured_item/x-map/
È ancora una volta una riflessione sul concetto e sul confine di medium artistico: in un’epoca in cui tutto è potenzialmente un canale espressivo, ha ancora senso parlare di media? È ancora possibile parlare di un medium pittorico?