Nato a Bosa nel 58, diplomato al Liceo Artistico di Cagliari nel 79.
Ho avuto diverse esperienze, pubblicità, design, fotografia e architettura, ma la pittura è stata sempre la strada che ho seguito e che ora è diventata il mio esclusivo mezzo espressivo. Da un paio d’anni a questa parte ho iniziato a teorizzare il confine tra pittura e scultura.
A parte la tridimensionalità la differenza tra i due linguaggi è caratterizzata dalla luce luce, nella scultura le parti in luce e in ombra vengono dalla spazialità della forma mentre nella pittura vengono rappresentate con l’uso del colore e quindi con un artificio, forse è proprio per questo che si chiama “arte”.
La ricerca di cui mi sto occupando in questo periodo consiste appunto nel fare scultura con la pittura, ovvero, utilizzando una superficie piana e giocando con il lucido e l’opaco, rubare la luce all’ambiente ed imitare quello che avviene nel vero.
E’ così che sono nati i MARI, utilizzando vernici lucide con la tecnica del “dripping organizzato” per il mare e tinte opache per il cielo, guardando il quadro si ha la percezione di un liquido che cambia forma a seconda del punto di vista e dalla luce che lo illumina.
Ma in realtà non è l’immagine del mare quella che rappresento, questo è solo un pretesto, ciò che cerco è l’equilibrio.