Descrizione Opera / Biografia
L’attrazione è costante e potente, a causa della sua simbolicità e del suo essere indiscutibilmente landmark. A vederla da lontano pare un altare sacro, identificabile attraverso una molteplicità di chiavi di lettura.
Le situazioni territoriali si ripetono in svariati luoghi del mondo in maniera molteplice.
Qual è quindi il legame che mi mantiene legato a uno spazio? Al territorio che sto indagando?
Con la conoscenza contemporanea non è più sufficiente la topografia, ma sono le specificità di un luogo, di un’area, che insieme al landscape forniscono la possibilità di comprendere trasversalmente un sistema.
Un sistema che è unico, ma non topograficamente.
Quali sono le corde che mi legano a questo territorio? Nello specifico parliamo della Pietra di Bismantova, della collina reggiana, molto simile a quella adiacente modenese per esempio, ma nel profondo già molto diversa.
Questa anomalia territoriale è unica o è applicabile anche in altre situazioni? L’immaginario che la Pietra di Bi- smantova crea potrebbe essere riproducibile in altre circostanze? Esiste una possibilità di dislocamento territoriale?
Queste sono alcune delle domande alle quali la mia ricerca vuole arrivare, riflettendo anche sull’aspetto ereditario della Pietra, reale e non.
In questo caso vorrei che la Pietra di Bismantova riuscisse a dimostrare la capacità di toccare campi diversi ad intensità diverse, di attraversare ulteriori strati e proseguire oltre. Abbiamo la possibilità di stabilire quali siano gli elementi che caratterizzano veramente un territorio ed al tempo stesso abbiamo la possibilità di confonderci.
L’opera candidata è un dittico composto da un altura in Kerala, facendo attenzione alle due immagini affiancate si può notare come il soggetto sia sempre lo stesso, la mia unica azione è stata quella di specchiare l’immagine in postproduzione ed aspettare che le nuvole e gli agenti esterni facessero il loro corso.
Jacopo Valentini (Modena, 1990) nel 2011 si iscrive all’Accademia di Architettura di Mendrisio, durante questi anni di studi ha la possibilità di svolgere un tirocinio presso l’officina d’arte e architettura cilena Pezo Von Ellrichshausen. Nel 2017 ottiene entrambe le lauree presso i due atenei: IUAV di Venezia e Accademia di Architettura di Mendrisio. Nello stesso anno vince la 101 Collettiva Giovani Artisti alla Fondazione Bevilacqua La Masa. Nel 2019 è stato selezionato per Giovane Fotografia Italiana, all’interno di Fotografia Europea Reggio Emilia. Ha esposto in istituzioni e spazi privati sia in Italia che all’estero: La Triennale di Milano; Centro per l’Arte Contemporanea L.Pecci, Prato; Museo Fattori, Livorno; RIBA, Londra; Fondazione Fabbri, Treviso; CampoSpace, Roma; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Politecnico di Milano; Centro Culturale San Fedele, Milano, Chiostri di San Domenico, Reggio Emilia. Collabora ed è assistente dell’artista fotografo Stefano Graziani. Attualmente sta lavorando, presso gli spazi di Viafarini a Milano, ad un progetto di ricerca personale sulla temporaneità del contemporaneo, o viceversa. Vive tra Modena e Milano.