Premio Combat Prize

Gabriele Milani - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Fotografia

 | Amore Psiche, Canova 1795, 2017

Amore Psiche, Canova 1795, 2017
statua originale scattata con luce naturale e post produzione, carta baritata fine art
70x46

Gabriele Milani

nato/a a Livorno
residenza di lavoro/studio: Milano, ITALIA


iscritto/a dal 19 mar 2019


Under 35

http://gabrielemilani.com


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Altre opere

 | Divinità Fluviale, Arno. ND 180 d.C., 2018

Divinità Fluviale, Arno. ND 180 d.C., 2018
statua originale scattata con luce naturale e post produzione, carta baritata fine art
70x46

 | Divinità Fluviale, Arno. ND 180 d.C., 2018

Divinità Fluviale, Arno. ND 180 d.C., 2018
statua originale scattata con luce naturale e post produzione, carta baritata fine art
70x46

 | ”Quattro Mori II”, Tacca, 1623-1626, 2015

”Quattro Mori II”, Tacca, 1623-1626, 2015
statua originale scattata con luce naturale e post produzione, carta baritata fine art
70x46

Descrizione Opera / Biografia


8200 chilometri percorsi, centinaia di statue, migliaia di tattoo, mezzo milione di scatti, cinque anni di lavoro e solo un’idea: guardare all’estetica e al suo dominio.
Aesthetica: termine coniato da Baugmarten nel 1735. Si propone come la dottrina della conoscenza sensibile. Nel XVIII secolo, con senso specifico e tecnico, la dottrina del bello, naturale o artistico, è l’esperienza del bello, della produzione e dei prodotti dell’arte, che caratterizza un periodo storico una civiltà, l’opera di un artista, il pensiero di un autore , di un filosofo.
Prima di Baugmarten, troviamo traccia della definizione delle attività artistiche nella civiltà ellenistica. La techne era il termine usato per indicare ogni operazione dell’uomo tesa a modificare e a trasformare le cose di natura. Da che se ne ha testimonianza, l’uomo ha da sempre teso a trasformare i segni della natura mirando alla perfezione e coniando nelle diverse epoche e situazioni culturali un canone estetico ad hoc, ovvero un ideale estetico aggiornato del corpo riconosciuto come “oggettivamente bello” dalla società.
Oggi, nell’era della personalizzazione, il fenomeno tatuaggio sembra annullare il concetto di bello assoluto, andandosi a depositare sotto alle pelli indipendentemente da bellezza, appunto, colore, taglia, statura o età. Se tutto questo fosse accaduto in passato, (in modo diffuso e al di fuori delle culture specifiche che lo avevano adottato sviluppandolo) avrebbe sicuramente costretto pittori e scultori a trovare una soluzione per comprenderlo e rappresentarlo.
Ecco, quindi, di quale mondo la mia immaginazione si è appropriata.
Gabriele Milani. Note biografiche.
(Livorno, 1986) Studia fotografia allo IED di Milano. La sua città di nascita, di scambi e civiltà differenti, influenza la sua ricerca artistica, ricca di contrasti e linguaggi in partenza molto diversi: ne scaturisce una nuova poetica, dove l’arte antica si fonde con quella moderna in un connubio di forme e disegni che attraversano i secoli. Dopo un diversificato percorso lavorativo che spazia dalla fotografia, al video e alla grafica, Milani debutta con la sua prima mostra in una galleria d’arte, con un lavoro raccolto in anni di ricerca nel quale presta un’attenzione maniacale alla qualità dell’immagine grazie anche a un rigoroso utilizzo dei nuovi strumenti offerti dalla fotografia digitale. Le forme che lo circondano sono plasmate dal proprio vissuto e invitano lo spettatore a prenderne parte.
Rappresentato dalla Galleria di arte contemporanea specializzata in fotografia 29artsinprogress Milano
( http://29artsinprogress.com )