Descrizione Opera / Biografia
I miei paesaggi sono delle piccole “prigioni psicologiche”, in comune accordo con le “Carceri” di Piranesi, che tentano di far riflettere sulle contraddizioni della società contemporanea. Un aspetto sul quale mi concentro molto è quello delle relazioni umane: al giorno d’ oggi è molto facile stabilire relazioni di qualsiasi tipo, ma allo stesso tempo esse possono essere molto fragili ed effimere, così spesso l’ incertezza e la superficialità dei nostri tempi creano in noi l’ effetto contrario: preoccupazioni, insicurezza e solitudine. Utilizzo principalmente tecniche tradizionali, l’ acquaforte con la quale pratico lunghissime morsure creando nella matrice profondi solchi ben visibili una volta stampati, e l’ acquatinta con la quale creo sfumature molto soffici grazie all’ utilizzo di uno spray e mascherine di scotch di carta. Lavoro spesso direttamente sulla matrice, senza partire da un disegno preparatorio e prediligo grandi formati in modo da potermi concentrare di più sul gesto, sul movimento della mano. Paesaggi cupi, malinconici, architetture deserte, un forte contrasto chiaroscurale che accentua il disagio e il senso di infinito, grande utilizzo della prospettiva per creare uno spazio ampio, da esplorare con gli occhi e nel quale ci si possa perdere.
Biografia: Fabio Riaudo, musicista e incisore classe 1993, nasce e cresce nella provincia di Torino. Si diploma al Primo Liceo Artistico di Torino e successivamente si laurea in grafica all’ Accademia Albertina di belle arti, dove sta ancora frequentando il biennio specialistico. Nel corso degli anni partecipa a numerosi concorsi sia in Italia che all’ estero,tra cui la 5th Bangkok triennale of print and drawing exhibition 2019.