Premio Combat Prize

EveryWhere Art - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | Trash TV

Trash TV
composizione di cose, scheletro di televisione
124 x 77 x 9 cm

EveryWhere Art

nato/a a Verona
residenza di lavoro/studio: San Bonifacio, ITALIA


iscritto/a dal 10 apr 2019


Under 35


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Altre opere

Descrizione Opera / Biografia


In questa composizione la televisione funge da “contenitore” e da “tela”, infatti sono presenti due dimensioni/concetti:
1- La TV: al suo interno raccoglie una serie di rifiuti che, nel suo insieme, fotografa e rappresenta la società attuale: il mezzo di comunicazione da sempre più (e mal) utilizzato, imbottita di argomenti futili e portatori di ignoranza, quasi surreali o, meglio, TRASH.
I rifiuti al suo interno sono voce come soffocata per diversi temi: l’addobbo natalizio è sinonimo di feste meramente commerciali; gli anticoncezionali in particolare per la mozione contro l’aborto approvata a Verona nel 2018; il blister contro l’industria farmaceutica; l’assorbente tassato al 22% perché non considerato bene di primaria necessità; la siringa per il tema Vax-No Vax; il cartello da clochard “I want money for a breast implants” per sottolineare quanto il concetto di apparenza abbia sorpassato per importanza molti dei valori fondamentali; la plastica, grande problema ambientale; la barchetta di carta con il lutto che rappresenta la fragilità sul tema dell’immigrazione; i marchi (generici) delle multinazionali/lobby che da sempre dirigono le nostre esistenze radicate nel consumismo sfrontato.
2- Lo schermo: presenta solamente una composizione segnica sul lato destro. E’ qualcosa di indefinito ma profondo, leggero ma potente: è il ritratto della speranza. Dal disegno emerge una nota frase del cantautore Fabrizio De Andrè ed è proprio da qui che i germogli spingono fino a crepare il vetro dello schermo per uscirne.
Solamente quando lo spettatore è pronto a guardare dentro di sé, con il cuore escludendo la mente, può decidere di interagire con l’opera per spegnere la luce (“TURN OFF YOUR MIND”): solo allora i rifiuti passano in secondo piano facendo emergere il suo riflesso nello schermo e quello di ciò che lo circonda, diventando così lui stesso l’opera, come soluzione unica e sola, insieme alla speranza che germoglia prepotentemente.