Descrizione Opera / Biografia
Disordinati segni a china (simili a incisioni, tagli, buchi) realizzati con un tradizionale pennino a inchiostro per accentuarne imperfezione e imprevedibilità, compongono nel loro disporsi caotico un’impressione, un’immagine dotata di senso. La carta utilizzata è spessa e ruvida, la sua grana forma un paesaggio di segni propri. Il bianco e il nero restituiscono silenzio, in contrasto con l’eccessivo flusso di dati e stimoli visivi imposti dall’esterno contemporaneo. ll tentativo è quello di lasciar parlare le cose, l’energia di cui è fatta la materia, cogliendone gli aspetti che, attraverso l’intuizione, interessano la coscienza umana. Il superamento del confine tra forma e vuoto, figura e astrazione, realtà tangibile e ombre, materializza l’immobilità del tempo, un inquieta presenza qui e ora. Sullo sfondo, la violenza, l’irrazionalità e l’impotenza che caratterizzano la storia umana e ne fanno presagire una fine imminente, o forse già avvenuta. In ”Italia”, opera della mini serie ”fossili”, il mostro italico, mangiato vivo e ormai ridotto a scheletro, capace solo di voltarsi indietro, tiene la sua atrofizzata creatura salda sulla groppa – costretta e mai emancipata – mentre la coda si snoda verso percorsi di libertà che non saranno intrapresi. L’età dell’oro è lontana, l’organo vitale penzola sofferente, e i legacci filamentosi, tiranti al ventre, sono le sue castrazioni, i suoi divieti, i suoi conformismi e le sue paure.