Descrizione Opera / Biografia
Le opere di Enrico Pierotti trasportano in luoghi dalle atmosfere particolari, sono un invito a lasciare l’esperienza ordinaria del quotidiano per immergersi, in silenzio, in luoghi emozionali.
La scelta poetica di Pierotti fa i conti, e si scontra, con le tendenze pittoriche del realismo, tra verosimiglianza e raffigurazione “dal vero” e si colloca nella posizione intermedia del tra, nel mezzo tra verosimiglianza, secondo Aristotele base del principio di coerenza interna dell’opera, e il reale che non rinuncia agli aspetti dell’esperienza sensibile. Nelle sue opere, la definizione dei tracciati, non si limita a segnare un ordine interno alla tela. Le linee di fuga, l’incontro dei chiaro-scuri a segnare sfumati confini, il costante fluire nelle pennellate scorrevoli, non sono espressione di stile finalizzata alla ricostruzione prospettica della composizione. Le linee proseguono impercettibili oltre il limite della tela, mentre le opere, ambienti di una vita interiore nel e del mondo, amplificano il loro silenzio, in una trasfigurazione più vicina all’esperienza di John Cage che alla rarefazione presente nella pittura di simili opere di genere.
Uno spazio unico accoglie, senza distinzioni, lo sguardo Interno e l’atmosfera esterna, e i dipinti sono pervasi da quella tonalità spirituale, Stimmung, che George Simmel indicava come risultato dell’unione tra visione e sentire. Mentre le cromie investono le tele e scandiscono un tempo inafferrabile, la pittura, protagonista, diventa lo strumento per conoscere e conoscersi, attraverso un percorso di “progressivo svelamento nel tentativo”, per Rothko, “di elevarsi nella profondità di una conoscenza diversa che rende, intimo il remoto e trasforma l’oscuro in chiaro”.
Enrico Pierotti nasce a Fano (PU) nel 1994 dove attualmente vive e lavora.
Diplomato incisore presso la Scuola del Libro di Urbino e successivamente laureato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Urbino, ha esposto i suoi lavori in diverse mostre collettive in Italia e all’estero. Tra cui nel 2015 alla mostra “Codice Italia Academy”, a cura di Vincenzo Trione, presso Palazzo Grimani a Venezia, nel 2016 alla mostra “Babel” presso PXL Mad Faculty, Hasselt in Belgio e a “Metamorfose” curata da Stijn Maes, presso de Velinx, Tongeren sempre in Belgio. Nell’aprile del 2017 Il suo lavoro a mosaico “natura viva” è inserito nella collezione privata dell’azienda Benelli Armi di Urbino.
Nell’ottobre del 2018 ha preso parte alla mostra collettiva “L’ABITANTE” a cura di Adele Cappelli, presso palazzo Montebarocci a Pesaro.