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elaborazione digitale, acrilico e pastelli su tela, tela
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elaborazione digitale, acrilico e pastelli su tela, tela
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-10.994_07 (particolare)
elaborazione digitale, acrilico e pastelli su tela, tela
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elaborazione digitale, acrilico e pastelli su tela, tela
150x100
BIO_Elisabetta Cardella
Elisabetta Cardella nasce nel 1980 e attualmente lavora nel suo studio in Toscana, a Calci (PI). Negli anni dell’Istituto d’Arte acquisisce le tecniche tradizionali del disegno, della pittura e della scultura. Si laurea in storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Pisa. Apprende la tecnica della doratura a Palazzo Spinelli, Firenze. Dalle tecniche tradizionali passa al digitale e approfondisce il settore della stampa e della comunicazione specializzandosi in Graphic Design e Multimedia presso la L.A.B.A. di Firenze con una tesi in comunicazione museale. Attualmente frequenta il corso di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. In qualità di grafica collabora a progetti di allestimento per eventi, locali e mostre. Nell’ultimo anno ha esposto in diverse gallerie (Italian Art Factory di Pietrasanta, IpazziFactory di Pisa, TST di Livorno) e presso la Gipsoteca di Arte Antica dell’Università di Pisa. Ha realizzato installazioni per il Comune di Pontedera (Moti dell’anima – tributo a Leonardo 1452-1519 ) e Peccioli (Chiassi a Fil di Luce) con la direzione artistica di Alberto Bartalini. Ha collaborato alla realizzazione delle scenografie per gli spettacoli di Keos Dance Project con regia di Stefano Puccinelli e per quelle del St.Mark’s Opera (Firenze) ed il Modelhof Theater (Müllheim, Germania).
Elisabetta lavora con diverse tecniche, dalla pittura digitale e tradizionale al video fino al collage. Accostando e i materiali più disparati esplora il rapporto tra il corpo e la natura indagando sentimenti, emozioni, istinti e debolezze umane. Unisce la pittura tradizionale ai nuovi media, schemi compositivi classici a riferimenti all’attualità e all’immaginario contemporaneo.
Aprile 2019 - L.H.O.O.Q. (in collaborazione con il Maestro Giuseppe Carta) - Regia di Alberto Bartalini - Moti dell’anima – tributo a Leonardo 1452-1519 - Palazzo Stefanelli, Pontedera (PI).
Marzo 2019 - Video scenografia per lo spettacolo di danza contemporanea “Ophelia Butterfly” della compagnia Keos Dance - Teatro dell’Olivo, Camaiore (LU) - 40esima edizione del Festival La Versiliana, Marina di Pietrasanta.
Marzo 2019 - Solo Exhibition. TST Gallery Livorno. A cura di Patrizia Tonello e Pier Luigi Levy.
Febbraio 2019 - Solo Exhibition SuperFLUO. Gipsoteca di Arte Antica dell’Università di Pisa.
Febbraio 2019 - Solo Exhibition THESE PLANTS CAN KILL - Galleria IPazziFactory, Pisa. In collaborazione con Alma Artis - Accademia di Belle Arti / Sound Massimo Magrini. A cura di Carlo Alberto Arzelà
Novembre 2018 - Realizzazione delle scenografie per il St.Mark’s Opera (Firenze) ed il Modelhof Theater (Müllheim, Germania).
Settembre 2018 - ‘-10.994’ - Spazio ITALIAN ART FACTORY, Pietrasanta. In collaborazione con Giannoni&Santoni, Robot City, Laura Tartarelli Contemporary Art.
Agosto 2018 - Progetto grafico per arredi della sede di Cascina della Banca Popolare di Lajatico.
Direttore Artistico Alberto Bartalini Architetto. https://www.bplajatico.it/bplaj-inaugurata-la-nuova-filiale-di-cascina/
Aprile 2018 - Selezionata per Frammenti Exhibition, Perugia Social Photo Fest - Perugia.
Marzo 2018 - Solo exhibition -10.994 (meno diecimilanovecentonovantaquattro) - Mai.Social.Maison. A cura di Carlo Alberto Arzelà - Testo critico di Ilario Luperini.
Settembre 2017 - Video installazione per PATArei - Casalmaggiore, Cremona.
Luglio-Settembre 2017 - Ex- Stasis - ARTINSOLITE, Teatro del Silenzio, Lajatico (PI) - Centro Polivalente San Carlo - Direzione Artistica Alberto Bartalini - A cura di Carlo Alberto Arzelà - Testo critico Ilario Luperini.
Descrizione opera
L’opera fa parte di una serie dal titolo ‘-10.994’ che rappresenta la quota di massima profondità oceanica, esattamente l’abisso Challenger nella Fossa delle Marianne.
L’abisso è una distanza incolmabile tra due persone o tra se stessi e i propri desideri, è quel posto dove vengono nascoste le parole mai dette e le immagini cancellate.
Quello che respingiamo là sul fondo si deposita e come materia organica non muore ma si trasforma in nostalgia, in rimpianto. dovere, insoddisfazione, questione irrisolta.
“Sguardi assenti, nascosti da fiori, chiusi sotto il peso di rocce, incrostati sotto fossili, muschi e coralli, labbra soffocate dal fumo e parole ovattate dall’acqua. Corpi imprigionati in cristalli, risucchiati dagli abissi del mare, avvinghiati da creature informi. Mani trafitte e bloccate da scaglie di cristalli, imbrigliate entro pietre, intrappolate nel ghiaccio. Sono figure silenziose, volti dagli occhi celati e la bocca sbiadita. La parola è sommersa, violata, rubata, strappata via, soffocata, l’immagine cancellata dal dolore o dimenticata dal tempo.”
http://www.elisabettacardella.com/project/10-994/