Descrizione Opera / Biografia
Front and back
Semplici tavole in legno sono il medium di partenza che ho utilizzato per la realizzazione dell’installazione Front and Back (work in progress).
Si tratta di un’opera con due punti di vista e due aree di interazione, frontale e posteriore, composta di sette assi in legno sagomate, dipinte con acrilico e inserti di tessuti.
L’osservatore si trova di fronte a raffigurazioni che per la loro austerità ricordano i totem, gli spiriti guida delle tribu’, grazie ai quali gli uomini primitivi evocavano i loro protettori e si consideravano parte di una famiglia. Totem contemporanei non privi di ironia, rappresentano attraverso segni e tratti non troppo descrittivi alcune delle emozioni umane, aspetto trascurato dalla società contemporanea, sono il punto di partenza del mio lavoro. L’osservatore, ruotando intorno ai pannelli in legno si accorge che esiste un backstage dell’opera, l’area posteriore ed interattiva, realizzata con tecnica mista, specchi pennarelli e collage di parole,tratte da riviste, nata tentando di dare una risposta ad interrogativi difficili come : Cosa c’è oltre il cielo? E sotto il mare? O dietro ad un pensiero? A una smorfia del viso?
Uno spazio dietro le quinte, per riflettere su cosa proviamo(non abbiamo più il tempo di farlo), per guardarsi dentro, attraverso un processo di scomposizione della figura, per osservare il mondo circostante accanto a noi, per riformulare parole semplici in piccole poesie e per staccarsi dal conformismo ed accedere alle libere associazioni di pensiero. Uno spazio scarabocchiato, dove tutto è il contrario di tutto, che solleva dubbi e disorienta, inducendo l’osservatore a rifare il percorso, ruotando davanti e dietro l’installazione per piu’ di una volta, per cercare una risposta all’inquietudine di base.
Il processo creativo diviene protagonista, il davanti (cosa si vuole rappresentare) e il dietro (l’interazione dell’artista e dell’osservatore con le emozioni, gli accadimenti e i mezzi espressivi a disposizione in tempi diversi): l’opera nella sua totalità che non può prescindere dal suo back, qui reso in parte visibile.
Biografia
Brigitta Rossetti nasce a Piacenza nel 1974.
Si laurea in Lettere Moderne all’Università di Pavia e si specializza in comunicazione digitale conseguendo il MEM al Politecnico di Milano.
Il mondo delle lettere, il verso essenziale, l’epigramma, I frammenti lirici, la letteratura futurista, Pirandello, hanno contribuito alla sua formazione. Scrittrice di poesie in versi liberi, ha ottenuto riscontri da parte della critica; coautrice del libro Investire in Cina, cura le premesse culturali che riguardano l’avvicinamento tra oriente e occidente.
Nel 2001 Brigitta Rossetti trascorre un anno a Londra, dove assorbe influssi punk, insieme a visioni romantiche dei paesaggi e dei tramonti di William Turner, e qui respira l’arte in tutta le sue forme, nell’atmosfera frizzante delle gallerie e dei musei della city; successivamente un incontro illuminante, conosce Maria Luisa De Romans (1920-2018), artista giramondo, amica di Andy Wahrol, protagonista dell’espressionismo astratto negli anni 60-70, e insieme collaborano alla realizzazione di un archivio di documenti e immagini pittoriche dell’artista.
La formazione artistica di Brigitta Rossetti matura in Austria e in Germania, dove prende parte a workshops con artisti di fama, tra i più importanti gli studi con Peter Keizer all’Akademie der Kuenste ad Amburgo, con i cinesi Zhou Brothers, con la video artist polacca Anna Konik e con la scultrice tedesca Asta Gröting, all’Internazionale Akademie Fur Bildende Kunst di Salisburgo, dal 2007 al 2011.
L’artista consolida un approccio internazionale all’arte, ed è in questi luoghi di apertura alla contemporaneità che sviluppa la propensione all’uso delle tecniche miste e all’integrazione di materiali di diversa natura nelle istallazioni e sculture, (di reciclo, cianfrusaglie, oggetti abbandonati, materiali grezzi, organici,industriali ,tessuti, pigmenti, specchi, etc..).
Dal 2009 al 2012 Brigitta Rossetti alterna periodi a Chicago e a Milano e partecipa alla fiera Arte Padova nel 2011 dove vince il secondo premio Art Talent Cat.
L’artista è invitata al programma di residenza per artisti presso lo Zhou Brothers Art Center dove può confrontarsi con gli Archistar Zhou Brothers, con artisti emergenti e consolidati con cui avvia collaborazioni e con gallerie sperimentali, entra così a far parte della 33 Contemporary Art Gallery, curata da Sergio Gomez.
Sono anni intensi di ricerca tra figurazione e astrazione e dove l’artista approfondisce la definizione dello spazio e il rapporto tra il medesimo e l’opera d’arte, nelle opere Children’s Garden dove il quadro inizia con una seggiolina posta di fronte e si ha la sensazione che prosegua oltre la cornice, dove il quadro non è più solo quadro ma è parte di un’ambientazione.
In Italia Brigitta Rossetti collabora con la Galleria Biffi Arte ed entra a far parte della galleria Barbara Paci, con cui partecipa ad alcuni eventi a Pietrasanta e ad alcune fiere come Arte Istanbul 2015 e Arte Verona 2014, dove è finalista al premio Arte Icona.
Nel 2014 prende parte alla Biennale di Asolo a cura di Giovanni Faccenda e vince il primo premio pittura.
Sempre in quegli anni l’artista collabora con Ivan Quaroni nella realizzazione dell’esposizione tripersonale Ipotesi di Un’isola e nella personale Effetti Personali, presso la Fondazione della Banca Popolare di Lodi.
Dal 2014-15 l’artista lavora soprattutto in Asia, a Taiwan nella Galleria Bluerider Art Gallery, dove ha l’opportunità di creare istallazioni site specific e performance e dove viene coinvolta in un intenso programma fieristico ed espositivo.
Nel 2017 è tra gli artisti selezionati per la pubblicazione dell’Atlante dell’Arte Contemporanea Ed. De Agostini, e nel 2018 è invitata all’esposizione Pop Revolution presso la Fabbrica del Vapore a cura di Philippe D’averio ed è tra gli artisti premiati. Nel 2019 è per la seconda volta finalista al Rospigliosi Art Prize.
Alcune opere di Brigitta Rossetti sono presenti nella collezione del museo Mim di San Pietro in Cerro, in provincia di Piacenza.