Il mio lavoro gioca sulle le possibilità di narrazione messe a disposizione dalla pittura. Tramite la raffigurazione abbozzo storie che non ricercano un effetto di senso o di verosimiglianza e non si sviluppano in una concatenazione logica. Nelle mie tele affianco, sovrappongo e ricombino scene che sono parte dell’esistenza quotidiana ma che provengono da spazi e tempi diversi. I soggetti e gli eventi che rappresento derivano da immagini attinte da archivi privati e non più appartenenti ai soggetti raffigurati. Immagini insieme anonime e confidenziali. Il risultato di questa ricombinazione è una sorta di enigma visivo che chiunque guarda può interpretare e risolvere liberamente, completando la narrazione.