la grande quantità
tronco d’albero, stampa fotografica, piante finte, fogli di carta
200 x 250 cm
nell’attimo del tuo respiro
composizione digitale, stampa su carta fotografica fine arts
100 x 70 cm
il quanto e il loto
olio, acrilico, spray, matite e smalto, tela
180 x 140 cm
Il progetto mette in scena una crisi, culturale ed identitaria, prima ancora che sociale e politica. Siamo agli inizi di una nuova era geologica, l’“antropocene”. Per la prima volta un essere vivente riesce a manipolare concretamente l’ecosistema in cui vive. Che si è tradotto in alterazioni sostanziali degli equilibri naturali nonchè in uno sovrasfruttamento delle risorse stesse.
Si delinea un nuovo volto terrestre. Una crisi di valore di tutto ciò che fisicamente, chimicamente e biologicamente permette lo svolgersi ed evolversi della vita.
‘La grande quantità’ parla di una perdita. Una perdita che non è materiale, non riguarda direttamente il mondo, ma è interiore, profondamente umana, è un sentire che lentamente svanisce.
Una spiritualità latente smarrita tra le maglie di un tessuto globale finanziariamente avanzato.
L’opera si mostra come un corpus, una relazione in atto, tra una consapevolezza antica, incarnata dalla struttura di fogli, una violenza fisica su diversi piani, verso un ecosistema di cui non si è più realmente parte, e una crisi interiore, drastica. Così resti di tradizioni giacciono per terra, come segni di conoscenze antiche ormai non più vive, ricordi lontani nella memoria collettiva. Al suo posto risiede il dramma, contemporaneo e più che mai futuro, di un ambiente naturale desnaturato, di una concezione umana che non ne percepisce più la sacralità e la sua stretta interdipendenza ad esso. Per quanto il tronco dell’albero riuscirà a sostenere il peso di questo cambiamento?
Un’idea insana di natura sembra pervaderci, estetizzata ed usata allo stesso tempo: si trasforma in oggetto.
Il tutto è in bilico, instabile, potenzialmente precario.
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Laureato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ora è studente magistrale in Arti Visive presso IUAV. Fondatore del collettivo Covo37 e dell’associazione culturale Indelebile, presso Castelfranco Veneto. Ha lavorato come assistente personale del collettivo Invisible Boarders presso la 56. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Ha partecipato al workshop con gli IRWIN collettive nel 2017 e con Mark Nash nel 2018.