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OPERA IN CONCORSO  Sezione Pittura

Simona Signorini | USCITA D’EMERGENZA
vedi ad alta risoluzione

USCITA D’EMERGENZA
olio con inserimenti polimaterici, tavola
185x120

Simona Signorini

nato/a a: GROSSETO

residenza di lavoro/studio: Grosseto (ITALIA)

iscritto/a dal 15 apr 2013

Descrizione Opera / Biografia


DESCRIZIONE OPERA
“Tic tac tic tac…” è il suono che proviene da dentro la stanza, un attempato orologio a pendolo scandisce le ore ed il tempo che passa, tutto è desolato e vecchio dentro quel bizzarro luogo, l’ambiente risulta polveroso e strappato, una traballante scala taglia obliquamente la zona facendo immaginare un ambiente soprastante altrettanto trascurato e deserto.
Fra quelle stanze il tempo non si è fermato, sono le stanze che ognuno di noi ha dentro di se, sono le stanze del vivere quotidiano dove tutto è scandito con ferreo ritmo e dove la vita si muove furtiva fra doveri e gioie passate. La tappezzeria è macchiata e consumata, un pavimento a scacchi sottolinea una prospettiva ambientale distorta ed angosciante, l’interno della stanza richiama invecchiate atmosfere inglesi, tutto è passato ma anche così spaventosamente presente, doveri, obblighi e vincoli sono vivi in quei muri sporchi, pensieri e ritmi frenetici sono fusi dentro quella scacchiera difettosa.
Dopo tante ombre l’opera però muta velocemente davanti agli occhi dello spettatore, essa prende respiro e si apre in uno spazio luminoso e vibrante di colore, le oscurità lasciano spazio alle luci, tutto si allarga e si dilata, sfumature velate si sovrappongono come organze in leggeri e impalpabili passaggi cromatici.
Per capire il passaggio fra le due zone lo spettatore deve soffermarsi sulla piccola porta socchiusa posizionata in fondo a quell’angustio corridoio.
E’ lei la chiave di lettura dell’intera opera, è “l’uscita d’emergenza” che ognuno di noi ha dentro di se, quella porticina piccola ma dalle grandi potenzialità che ognuno di noi conserva e protegge nella parte più intima del proprio animo.
E’ quel passaggio che porta verso quel luogo dove poter sentirsi a casa, al sicuro, un posto solido dove essere se stessi fino in fondo, un posto dove il respiro si fa largo e tutto diventa benevolo.
Il senso a quella porta deve darglielo ognuno in maniera intima e personale perché per ognuno di noi ha un significato diverso, intimo e personale; essa può essere un libro, un figlio, una passione o l’Arte stessa, essa è la nostra via di fuga, quella risorsa preziosissima che ci salva la vita ogni volta.
La tavola di legno presenta oltre al collage polimetrico anche una serie di piccolissimi fori situati nello spazio più chiaro e limpido dell’opera, essi sono posizionati come alcune costellazioni presenti nella Via Lattea, i piccoli “buchi-stella” sono un delicato richiamo all’infinito e all’inesauribile universo presente sopra le nostre teste, panorama cantato e citato in altrettanto infinite opere, perché ciò che sta fuori sta anche dentro e ciò che sta dentro di noi sta ovunque rendendoci così parte integrante e fondamentale dell’intero cosmo.
BIOGRAFIA
Simona Signorini nasce nel 1973 a Grosseto. Dopo le scuole superiori si trasferisce a Roma per studiare all’Accademia di Belle Arti dove si laurea con il massimo dei voti nell’indirizzo “Decorazione”.Nel 1997 ritorna nella sua città natale ed inizia la sua attività professionale all’interno del laboratorio ”Artisteggiando” come libera professionista.
Da oltre 15 anni si occupa di docenza didattico-artistica rivolta principalmente a soggetti in età evolutiva collaborando all’interno di strutture scolastiche statali, comunali e private.Ha partecipato a diverse mostre collettive e nell’ultimo anno ha partecipato con successo a due concorsi d’arte nazionali venendo selezionata come finalista fra i primi 10.
Nelle sue opere si vede l’amore per il colore vivo e brillante e la passione per il polimaterico, elemento amato nell’opera di Burri.
I suoi lavori richiamano uno spirito inquieto ed articolato dove tinte scure dal sapore quasi noir si alternano a giocosi sprazzi coloratissimi.
Le sue opere sono intime e profondamente toccanti.