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OPERA IN CONCORSO  Sezione Scultura/Installazione

SERJ | GENERATORE
vedi ad alta risoluzione

GENERATORE
installazione ambientale, lettore dvd, schermo video, coni audio, cavi, ferro
400x400x300

SERJ

nato/a a: Bergamo

residenza di lavoro/studio: Roma (ITALIA)

iscritto/a dal 18 apr 2013

sito web: http://www.serj.it

Altre opere

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testo scritto, realizzazione a carbone su parete
400x250

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MIRA DEL DISTACCO
stop motion video, dvd digitale
16:9 widescreen

SERJ | SCARTO-SCATTO

vedi ad alta risoluzione

SCARTO-SCATTO
installazione, ferro e olio su carta
300x150x45

Descrizione Opera / Biografia


SERJ (Marcello Plebani), nasce nel maggio del 1985 a Bergamo dove studia pittura presso il Liceo Artistico Statale della città. Nel 2005 si trasferisce a Roma, e frequenta la scuola di pittura di Gianfranco Notargiacomo presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove consegue nel 2009 il titolo a pieni voti.
Dal 2005 presente in mostre personali e collettive, formula diversi progetti che spaziano dalle discipline artistiche più prettamente visive a quelle legate all’indagine teorica, la scrittura ed il suono, in una progressiva ricerca metodologica, linguistica e formale.
Attualmente in piena attività.
GENERATORE:Il progetto installativo Generatore nasce con l’intento di fondere in un unico grande “oggetto” le previe installazioni dell’artista e le ricerche video e audio condotte. Nel suo insieme il Generatore e’ da considerare un sistema di passaggi tra i diversi elementi che lo compongono, la traccia del cambio di stato dei segni che lo attraversano, in un perenne movimento di concentrazione e rarefazione. Generatore è concepito per sviluppare un percorso d’immagine, in cui per immagine s’intende la crescita e la modifica dei diversi episodi di generazione e ricezione degli imput (video-audio-visivi). Una “scatola” in ferro con al suo interno un video è matrice e “polmone” dell’opera; nel video si sviluppano una serie di eventi-segno che hanno l’andamento di un lento respiro. I segni nascono, si espandono e muoiono costantemente in un ripetersi incessante di saturazione e desaturazione del modello ortogonale che ne detta le posizioni. La scatola video si collega tramite due cavi (segni funzionali nel senso più puro del termine) a due ripetitori audio posti alla base di due grandi barre in ferro sospese a parete. Dal diramarsi dei cavi dalla scatola video le due barre in ferro ricevono suono e frequenza mettendosi in vibrazione, amplificando prima e disperdendo poi gli imput sonori. Gli imput sonori sono stati formulati ricercando quelle frequenze capaci di entrare in simpathia con la forma ed il materiale delle barre. L’opera, come sott’intende il titolo, è concepita per generare, cioè creare un’immagine che sviluppa-trasmette-modifica la sua forma in un processo in cui la mutevolezza dello stato, veicola il ripetitivo ri-generarsi di una perenne creazione lenta, graduale e rarefatta.