OPERA IN CONCORSO Sezione Pittura
Varsavia Blues
pigmento su stampa fotografica, multistrato di pioppo
150x100
Pasquale Altieri
nato/a a: Matera
residenza di lavoro/studio: Viterbo (ITALIA)
iscritto/a dal 21 apr 2013
sito web: http://www.pasqualealtieri.com
Altre opere
I Miei Sette Figli
inchiostro su stampa fotografica, multistrato di pioppo
160x130
Descrizione Opera / Biografia
OPERA Il 19 aprile 1943 ebbe inizio la rivolta del Ghetto di Varsavia. I miei Varsavia Blues sono un omaggio alla memoria di chi combattè per salvare la propria dignità, sapendo che già era tardi per salvare la propria vita.Ho agito cercando di ricostruire un ricordo che non ho, studiando documenti e immagini. E’ difficile il processo di immedesimazione nel dolore degli altri, nel loro smarrimento, nelle violenze subite, nella dignità perduta insieme ad ogni speranza. Mettere un filtro o un accento sul senso di una rivolta prevede una diagnosi, una visione precisa della storia, una presa di posizione. La vicenda si compone di tre movimenti: ghettizzazione, rivolta e distruzione. Ciò che è successo è agghiacciante ed appartiene al mistero delle più macabre zone della natura umana. Il tutto acquista un sapore epico nel momento in cui il flagellato insorge. Addirittura dei sorrisi ho trovato in mezzo a tutto questo dolore. Ho pensato che fosse l’immagine giusta per rappresentare il senso della rivolta, la volontà di lottare per restare vivi e per ottenere rispetto, quello dovuto, quello giusto, come in questo caso.Offesa, Reclusione,Tortura, Assedio rovinano miseramente di fronte a dei sorrisi armati. Io li ho immediatamente amati. /
BIOGRAFIA Pasquale Altieri nasce a Matera il 1 Agosto 1966, vive e lavora a Viterbo. Attivo come artista dal 1985, inizia il suo percorso nell’ambito della multimedialità agli inizi degli anni ’90, con la realizzazione di ambienti fruibili teletrasmessi e interventi ambientali basati su esperienze sensoriali o sulla ricostruzione biografica di personaggi, sia reali che immaginari. Nell’ultima parte degli anni ’90, Altieri volge all’introspezione, con un ciclo di lavori ispirati alle wunderkammern. Il segno stilistico del decennio successivo è invece la dicotomia tra la morbidezza e la futilità del peluche, usato come rivestimento, e la durezza intrinseca (sia essa materiale o concettuale) degli oggetti rivestiti. L’inquietudine di fronte alle contraddizioni del mondo, e della società occidentale in particolare, si esprime esplicitamente nei lavori in cui oggetti quotidiani ricontestualizzati diventano icone di disagio. Tra questi l’opera Utopia Patetica presentata nel 2010 presso il Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma, ispirato alle opere di Simone Weil, e il ready-made La Gara, finalista del Premio Arte Laguna nel 2011. Nel 2012 inizia a lavorare sull’intreccio tra memoria privata e collettiva con la serie delle Cronache, in cui l’intervento dell’artista interpreta, esplicita e rende onore al dramma personale dei protagonisti di immagini pubbliche, altrimenti perso nel flusso della cronaca del mondo.