OPERA IN CONCORSO Sezione Video
Something in a Livingroom
video, video
4:11
Niccolò De Napoli
nato/a a: Cosenza
residenza di lavoro/studio: Cosenza (ITALIA)
iscritto/a dal 05 mag 2013
sito web: http://www.niccolodenapoli.tum…
Altre opere
Descrizione Opera / Biografia
Quando ho concepito l’elaborazione di questo video sono partito da una attenta analisi del mio territorio,per giungere infine all’utilizzo di un’immagine arcaica,rappresentata dalle Prefiche.Le 4 anziane donne ,collocate all’interno di un modesto soggiorno,decontestualizzate e spogliate dal loro solito ruolo si trovano immerse in una situazione al limite del paradosso,instaurando un dialogo metaforico con un oggetto che diviene simbolo di un mondo evanescente immerso nel suo effimero luccicare.Trasformando Il pianto in un dialogo muto con una realtà parallela,tento di giungere ad una visione ambigua e disorientante della realtà,aperta a diverse chiavi di lettura. BIOGRAFIA-Niccolò de Napoli è Nato a Cosenza il 2 Febbraio del 1986, conserva nel suo approccio al fare artistico spontaneità e incessante voglia di sperimentazione,privilegiando l’utilizzo dei più disparati Media. ha partecipato a numerose mostre Collettive ,in Italia ed all’estero,si esprime utilizzando tecniche non convenzionali,spaziando dalla pittura alle installazioni.Dopo una breve parentesi negli Stati Uniti ,torna in italia,perseguendo la sua ricerca artistica ricca di ambiguità e tensione. Il suo lavoro rappresenta, esattamente, una riflessione nel senso più puro, palese anche nell’austerità del gesto artistico. Il corpo si dissolve, diviene pensiero razionale nella maniera in cui, analizzando se stesso, giunge all’autodistruzione, “è un paradosso che uccide se stesso”. Nel suo lavoro la sostanza corporea si trasforma nella reminescenza dell’emozione umana. ARTIST STATEMENT-Quella che molti chiamano ”realtà”, a mio giudizio, è solo parte del tutto, l’epidermide dell’esistente. E’ per tale ragione che, nel mio lavoro, non perseguo la necessaria affermazione di un pensiero razionale. Piuttosto mi lascio guidare dall’intuizione. Nel fare ciò elaboro un codice espressivo illuminante e mai illuminato, un’estetica simbolica e non segnaletica, un senso basato sul dubbio e le sue molteplici, disorientanti, verità. Inseguo, tra le immagini della vita quotidiana, le visioni di un mondo parallelo che percepisco - e costruisco - come conferma della vita stessa.Durante la creazione tendo i miei sensi alla ricerca di quei fenomeni, spesso inspiegabili, che si pongono alla base dell’animo umano nel tentativo di goderne il piacere interiore che, in un secondo momento, attraverso le mie opere cerco di incidere sulla superficie del reale, in un continuo processo di condivisione col mondo. Il mio continuo interrogarmi sull’ignoto e l’esistente mi induce al confronto, con l’ambiguità e il paradosso, due elementi che vivo come percezione deviata di una realtà che, in quanto tale, esiste solo nelle continue smentite che la rafforzano nei secoli.Nel mio processo creativo, sono attratto dall’ambiguità di materiali o simboli obsoleti,trovo che essi siano forti e consapevoli di aver partecipato alla costruzione di attività pregresse,e per questa ragione in grado di potersi imporre con più forza nel presente!! Nel dar forma all’intenzione attribuisco alla materia un valore ”transfinalizzante”, capace di coniugare in sé un valore estetico riconoscibile e un valenza simbolica autonoma. Ed è proprio in un mondo simbolico arcaico, trasfigurato nel segno, che deposito le chiavi di accesso delle mia opere.