OPERA IN CONCORSO Sezione Scultura/Installazione
HOTEL
mista, legno-polistirolo-cementite-plexiglass-alluminio
100x55x55 cm
Mei Ziqian
nato/a a: Cagliari
residenza di lavoro/studio: Cagliari (ITALIA)
iscritto/a dal 20 apr 2013
sito web: http://www.meiziqian.com
Altre opere
Descrizione Opera / Biografia
Descrizione opera: “HOTEL” - installazione video-luminosa
Misure opera: 100x55x55 cm (ingombro)
Video in collaborazione con Santiago Garrido Rua: durata 00:04:22 (muto)
Ricordo gli alberghi giapponesi in cui non ci sono le camere ma, solo loculi con i letti, segno di una sottrazione al piacere di ogni spazio vitale.
L’incomunicabilità dell’ospitalità, la de-territorializzazione dell’ospitalità, l’uniformità delle strutture ricettive, l’ospitalità del grigio senza finestre a colori in cui l’animo umano si annulla, l’individualismo dell’ospitalità…
L’uniformazione delle strutture ricettive sono sinonimo di uniformazione del pensiero, dell’incapacità di viaggiare, dell’impossibilità di essere testimoni di un territorio senza perdere le nostre abitudini, che finiscono per essere, esse stesse, uniformazioni al mondo imposto. Le proprie abitudini, diventano, cioè, l’illusione del proprio confort. Questa illusione secondo cui perpetuare i propri comportamenti sulla base delle proprie abitudini è il segno dell’incomunicabilità, la mancanza di finestre nel mondo, in un mondo che costringiamo a riceverci senza dimenticare che siamo ospiti del mondo stesso. Il mondo grigio dentro cui l’umanità contemporanea si rifugia, diventa il bunker delle emozioni, l’albergo in cui incarceriamo la vitalità.
Biografia:
Mei Ziqian nato a Cagliari nel 1973, si forma al London College of Comunication e alla Photofusion di Londra. Prosegue con gli studi di filosofia a Cagliari.
Artista poliedrico che utilizza le metafore architettoniche per descrivere la frattura insita nel rapporto tra l’uomo e la natura e per capire il modo in cui la realtà ci appare e influenza i nostri stati d’animo. L’artista sente il bisogno di osservare la società in maniera olistica, così come la sua struttura storica, utilizzando l’ele¬mento immaginativo sia visivo che narrativo.
Il cemento, elemento costitutivo delle realtà urbane e, dunque, strumento della selvaggia trasformazione della natura e dei suoi paesaggi, diventa nella concettualizzazione dell’artista il materiale più adatto a rappresentare la spaccatura tra uomo e natura e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Santiago Garrido Rua, videoartista argentino, da anni porta avanti una ricerca sulla nozione plastica dell’immagine in movimento. Ha lavorato con la creazione di prodotti audiovisivi per cinema, televisione, musei e internet con la docenza in narrazione digitale. Durante gli ultimi dieci anni ha collaborato con Bigas Luna, Jean Nouvelle, Saatchy&Saatchy, Rai5, Istituto Valenziano di Arte Moderna, Istituto Europeo di Design, Elisava, Nokia, Gas Jeans.