OPERA IN CONCORSO Sezione Scultura/Installazione
Tempo suddiviso
mista, ferro, acciaio armonico, vernice poliuretanica
variabili
Marco Cingolani
nato/a a: Recanati
residenza di lavoro/studio: Recanati (ITALIA)
iscritto/a dal 04 apr 2013
sito web: http://www.cingolanimarco.blog…
Altre opere
Descrizione Opera / Biografia
Marco Cingolani (Recanati, 1985)Compiuti gli studi artistici, nel 2004, si è iscritto alla scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Macerata.Conseguito il diploma di primo e secondo livello, entrambi con il massimo dei voti e la lode della commissione, ha svolto l’attività di cultore della materia presso la cattedra di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Macerata presieduta dal professore ed artista Franko b.
Nel 2011 frequenta il T.A.M., scuola di alta formazione nel Trattamento Artistico dei Metalli, presieduta da Arnaldo Pomodoro.Ha svolto attività seminariali come docente presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata.Attualmente ricopre l’incarico di coadiutore tecnico di laboratorio presso gli indirizzi di Scultura e Grafica d’Arte, nell’Accademia di Belle Arti di Macerata.Vive e lavora a Recanati.
“Tempo suddiviso”
Linea continua e tremolante di cui non conosciamo né inizio né fine, elemento “totemico”, infinito, del tutto arbitrario di cui percepiamo un misero segmento.Illimitata successione di intervalli regolari, di istanti, di battiti che in maniera del tutto perentoria scandisce un tempo oggettivo, concreto e tangibile, dietro al quale si nasconde un tempo scandito dalle nostre esperienze e dalle nostre conoscenze.Ho sentito la necessità di dare corpo ad un elemento primario, inevitabile ed imprescindibile quale il tempo e di farlo in maniera del tutto semplice ed essenziale nascondendo ogni tipo di traccia della sua complessità esecutiva, lasciando agli occhi soltanto una linea tremolante, come fatta a mano libera, che si assottiglia e si addensa, come fosse un respiro regolare, una successione di battiti.La linea come elemento infinito, elementare che attraversa lo spazio verticalmente, in modo del tutto arbitrario e perentorio pensando al tempo non in maniera cronologica che si sviluppa su di una linea orizzontale e sequenziale, ma come elemento "totemico" che attraversa e taglia l'intera esistenza arbitrariamente, e del quale percepiamo soltanto un misero segmento che è il trascorrere della nostra vita.