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OPERA IN CONCORSO  Sezione Scultura/Installazione

Lucia Amalia Maggio | Omaggio a Oscar Niemeyer
vedi ad alta risoluzione

Omaggio a Oscar Niemeyer
tecnica mista, filo di cotone lavorato ad uncinetto-colla vinilica-cemento
metri 2x2, h. 3

Lucia Amalia Maggio

nato/a a: San Bonifacio (VR)

residenza di lavoro/studio: San Bonifacio (ITALIA)

iscritto/a dal 19 apr 2013

sito web: http://https://www.facebook.co…

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Omaggio a Oscar Niemeyer, visione d’insieme


Lucia Amalia Maggio | Omaggio a Oscar Niemeyer, particolare

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Omaggio a Oscar Niemeyer, particolare


Lucia Amalia Maggio | Omaggio a Oscar Niemeyer, particolare

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Omaggio a Oscar Niemeyer, particolare


Descrizione Opera / Biografia


DESCRIZIONE OPERA
La realtà e il sogno, due visioni di un futuro possibile, una tensione non risolta e perennemente presente. Una scelta che si pone ogni giorno: adeguarsi alla realtà o cercare qualcosa di più, la realizzazione di un sogno? Serve un atto di coraggio nel mettere in dubbio le certezze, nel lasciare alle spalle le sicurezze per inseguire la realizzazione del sogno di una vita.
Nel tentativo di far collimare le due visioni tutto di modifica, il sogno cozza con la realtà, ciò che ne resta è la vita.
Assumere la libertà di scelta come atto costituente della vita piuttosto che proseguire d’inerzia su una strada già tracciata. Questa è la speranza implicita in questo progetto.
Il pizzo, simbolo del lavoro femminile in casa, forse un primo passo verso quel “di più” che supera l’azione per necessità, viene qui riproposto come oggetto di una pratica quotidiana e contemporaneamente come segno di struttura e accrescimento. In questo senso è esplicito il titolo del lavoro che prende a prestito una frase dell’architetto Oscar Niemeyer recentemente scomparso.
BIOGRAFIA
Nata a San Bonifacio (VR) nel 1974, inizio a 24 anni la mia formazione artistica prima all’Accademia di Belle Arti Cignaroli di Verona, poi al ClasAV di Venezia, dove frequento laboratori con Carlos Basualdo, Grazia Toderi, Cesare Pietroiusti, Joseph Kosuth, Antoni Muntadas, Hans Ulrich Obrist. Eclettica e curiosa, sono convinta che ogni campo del sapere sia parte fondamentale nel processo di creazione di un’opera. Continuo costantemente il mio aggiornamento nell’ambito delle arti contemporanee attraverso corsi, workshop e collaborazioni, fra cui da segnalare “Liberiamo la principessa” a cura di Silvia Petronici, RAM Eretria Workshop a cura di CTRLZAK Studio, Quinto Workshop GAP con Beatrice Catanzaro e Lucio Nardi.
Ho presentato fotografie ed installazioni in importanti spazi espositivi italiani. Fra le principali esposizioni: “Premio ORA” personale presso lo Spazio Blue di Bologna 2013; “Premio Basi – Water Tribe” Cassero Senese, Grosseto 2012; “Erbamatta” Corte Verzè, Cazzano di Tramigna 2012; XV Premio Internazionale “Massenzio Arte” ISA di Roma 2011; “L’umanità dei luoghi” Caprino Veronese 2011; “7 stanze in cerca d’autore” Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po 2011; “Indicativo Presente” Galleria Testoni, Verona 2010; “Zooart” Giardini Fresia, Cuneo 2009; “Gemine Muse” città di Padova 2009; “Adrenalina” Ex Mercato Ebraico del Pesce, Roma 2009; “The word is yours” Fabbrica Borroni, Milano 2008.
STATEMENT
Le installazioni ambientali che realizzo partono da progetti site specific che tendono ad analizzare paradigmi di riferimento allo scopo di visualizzare i sistemi di relazione che si instaurano fra gli elementi di un sistema di cui l’uomo è parte integrante. Nelle dinamiche delle relazioni evidenzio ed elaboro criticità, offrendo spunti per riflettere su problematiche che riguardano le regole della socialità, le modalità di relazione, i percorsi del pensiero collettivo, l’interazione fra conservazione della memoria e visione del futuro.
Intendere l’esistenza come processo e non come una serie di eventi significa interpretarla e rappresentarla come un incastro infinito di equilibri di forze che convergono e divergono, e di tensioni irrisolte che si scontrano: tutto è in relazione e ogni cosa è connessa.
Le diverse modalità attraverso cui l’uomo organizza le proprie relazioni con il mondo mi ha portato a confrontare alcune tradizioni proprie della cultura occidentale con quella orientale, riscoprendo ancora una volta l’unicità nelle tensioni dell’essere umano pur nella diversità culturale, per arrivare ad una riflessione sulla nostra scarsa conoscenza del mondo, che troppe volte diamo per sufficiente ed esaustiva, e sulla coscienza e responsabilità diretta delle azioni che ognuno compie.