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OPERA IN CONCORSO  Sezione Fotografia

Giorgio Barrera | M.E.M.  - O.S.C. n.1
vedi ad alta risoluzione

M.E.M. - O.S.C. n.1
fotografie e testi su diversi supporti, vari supporti
95x150

Giorgio Barrera

nato/a a: Cagliari

residenza di lavoro/studio: Milano (ITALIA)

iscritto/a dal 21 apr 2013

sito web: http://www.giorgiobarrera.it

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Descrizione Opera / Biografia


NOTA AL LAVORO
M.E.M.(memoriale enrico mattei) O.S.C. n. 1 /il testo introduttivo è costituito da appunti.
“Il 26 ottobre 1962 il bireattore che dalla Sicilia porta Mattei a Milano esplode in volo e precipitaa duecento metri dalla cascina Albaredo, nella campagna di Bascapé, piccolo centro a sud Milano. Muoiono insieme a Mattei le altre due persone a bordo, il comandante Bertuzzi e William F.McHane, giornalista intento in quel periodo a scrivere una biografia sull’industriale italiano”. (Luigi Latini, URL: http://www.linkiesta.it/memoriale-enrico-mattei-bascape).Piove (o piovve) a dirotto sui campi intorno a Bascapè. Questo lavoro sul Memorial e sulla vicenda dell’assassinio di Enrico Mattei prende forma attraverso alcune riflessioni sorte da un’analisi della illustrazione utilizzata per la copertina della Domenica del Corriere dell’11 novembre 1962 e dal libro incompiuto di Pasolini, Petrolio. L’illustrazione raffigura (mostra? descrive?) gli ultimi momenti della vita di Enrico Mattei, del giornalista che lo accompagnava e del pilota dell’aereo sul quale i tre si trovavano. In basso a sinistra della copertina campeggia un piccolo box dove in grassetto e con carattere maggiorato compare la scritta: “un attimo prima”. I tre vengono disegnati nell’atto di precipitare: i volti terrorizzati e sconvolti dalla consapevolezza che l’irreparabile sta per accadere. Il realismo del disegno, se da una parte è in effetti il frutto della bravura e della fantasia di Walter Molino che rende verosimile l’accaduto, dall’altra è l’icona di una falsificazione poi divenuta storica. L’aereo di Mattei ora è accertato, infatti, scoppiò in volo. Da Petrolio e da Pasolini ho “sottratto” contenuti ma soprattutto l’idea di visione. Petrolio è un intreccio di appunti sul potere. Un romanzo: perciò un groviglio di trame e intrighi. “Io credo che Petrolio sia un tentativo di rendere visibile tutto il potere. E di renderlo visibile attraverso Visioni” (De Benedetti).Queste visioni di Pasolini costituiscono la ricerca di altre forme di rappresentazione e di analisi del potere ma anche del reale perchè il reale che viviamo è realismo ovvero è già rappresentazione, è perciò già pregno di illusorietà. La realtà delle cose dunque si può percepire attraverso delle VISIONI. Questo ritorno al (ri)appropiarsi della realtà di cui sentiamo l’esigenza e di cui molto si parla in questo critico periodo storico non si deve riferire secondo me all’idea di realismo ma al concetto di essere presenza attiva e integrante del reale.Testi e visioni posizionati su una parete come una indagine sono i miei appunti sull’omicidio Mattei. Ho scelto il memoriale come luogo di tensioni da cui trarre visioni.L’immagine accanto al testo o il testo accanto all’immagine unendosi costituiscono un unico e complesso momento espressivo che deve essere inteso nella sua propria funzione di segnale che trasferisce un corpo composito di emozione e logica distinto dall’azione/contenuto che esse singolarmente sono in grado di trasmettere. In semiotica, infatti, la nozione di testo comprende qualsiasi oggetto con scopi comunicativi. Il testo quindi non è solo scritto ma è costituito da diverse forme mediali di espressione cosicchè un testo visivo può essere un dipinto così come un qualsiasi prodotto audiovisivo.La mia decisione è quella non di scrivere una storia, ma di costruire una forma (p. 146. Petrolio. Ed. Einaudi).Anche io sto cercando di costituire e costruire una forma. Il progetto M.E.M. - O.S.C. n.1 (Oggetto con Scopo Comunicativo). E’ una carta da parati, o una carta adesiva trasportabile. La dimensione è variabile ma la cosa migliore sarebbe fosse in scala 1:1. Per le immagini o i testi poco visibili perchè in alto è fornita a lato della parete una scala con ruote. (tipo quelle che si trovano nei cimiteri). Le foto sono perlopiù da me scattate le altre sono “appropriazioni” dal web. Per i testi vale la stessa cosa che per la parte visuale, vengono citate le fonti. Il materiale oggetto dell’insallazione verrà utilizzato per la creazione di un pamphlet. BREVE BIOPer diversi anni ho focalizzato la mia ricerca sui rituali quotidiani della vita domestica realizzando messe in scena allo scopo di evidenziare il nesso che lega l’immagine fotografica al reale e alla sua rappresentazione; contemporaneamente mi sono dedicato alla fotografia di paesaggio esplorando luoghi storici ponendo una riflessione sulla storia e sulla sua capacità di essere còlta e interpretata nel presente. Nel 2009 ho pubblicato il mio primo catalogo monografico “Attraverso la finestra” a cui segue nel 2011 “Campi di Battaglia 1848-1867”.Ho realizzato diversi video e cortometraggi ricevendo una menzione speciale al Festival MediArt e ottenuto importanti riconoscimenti tra i quali il premio Baume & Mercier, il Premio Canon, Sony e FNAC, e una borsa di studio dal centro di arte contemporanea di Tampere (Finlandia).Tra le mie esposizioni più significative, ”The sidewalk never ends” presso l’Art Institute of Chicago nel 2001, i Rencontres di Arles nel 2003. Nel 2006, “Inventing Movements” una “outdoor expo” in formato grande affissione nelle aree di sosta della Autostrada A6 Torino-Savona e nel 2007 una mostra site specific per “Fotografia Europea” a Reggio Emilia. Nel 2009 ho esposto al Palazzo delle Esposizioni di Roma.Nel 2011 ho realizzato una installazione pubblica del progetto “Campi di Battaglia 1848-67” per CONTACT il festival di fotografia contemporanea di Toronto.Sono uno dei fondatori di fotoromanzoitaliano.it: un progetto artistico sull’uso dell’immagine oggi che è stato selezionato fra i finalisti del premio Beyond Memory, e dell’Associazione Culturale OLLA. Insegno presso lo Studio Marangoni di Firenze. Vivo a Milano.