Premio Combat Prize

Questo lavoro vuole rappresentare la speranza che si realizza nella relazione.
Le lastre di argilla grezza, tagliate e spezzate rappresentano la nostra vita che spesso è colpita da difficoltà che ci creiamo o che ci capitano. Il colore del fondo, un ossido di rame, diventa turchese se invetriato con una cristallina alcalina. Le mani sono state tuffate in questa cristallina e poi appoggiate sulle lastre: il significato è che le difficoltà si possono trasformare in risorsa con l’aiuto degli altri.
Diverse persone hanno messo le loro “mani” in questo lavoro a significare che nessuno si salva da solo.
Nella nostra vita il contatto avviene soprattutto con le mani che sono sempre strumento di relazione.
Tante sono le mani che abbiamo incontrato dalle prime che ci hanno fatto nascere.
Giordana Capurro è nata a La Spezia il 21/02/1958, si è diplomata nel 1976 al Liceo Artistico di Carrara (MS) e nel 1980, con lode, si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Carrara (MS), sezione pittura.
Nel 1981 si è diplomata con “ottimo” alla Scuola Internazionale di Ceramica di Firenze e negli anni 1986 e 1987 ha frequentato a Urbino i corsi del maestro ceramista raku Jean Santilli.
Nel 1982 ha aperto a La Spezia un laboratorio di ceramica artistica che nel 1990 ha trasferito a Parma dove abita tuttora con la famiglia.
Oltre a mostre collettive ha esposto i suoi lavori in esposizioni personali tra cui:
La Spezia, c/o Galleria Circolo UCAI, 1996;
Portovenere (SP), c/o Torre Capitolare: “Le torri nella torre” , 2006;
Parma, c/o Palazzo Giordani, sede della Provincia di Parma: “I luoghi dell’anima”, 2007;
Traversetolo (PR), c/o Centro civico comunale La Corte: “Frammenti di tenerezza, 2010;
Roma, c/o Libreria Griot, 2011.
Unitamente all’attività artistica insegna ceramica dal 1982 ad oggi in corso per adulti presso scuole private e per giovani in scuole pubbliche e parificate.