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OPERA IN CONCORSO  Sezione Pittura

Francesco Piovani | brain drain - fuga di cervelli
vedi ad alta risoluzione

brain drain - fuga di cervelli
olio, tavola sagomata di compensato
100x70

Francesco Piovani

nato/a a: Brescia

residenza di lavoro/studio: Brescia (ITALIA)

iscritto/a dal 20 apr 2013

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olio, tavola sagomata di compensato
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Descrizione Opera / Biografia


Descrizione dipinto
Il dipinto, realizzato ad olio su di una tavola di compensato sagomata, vuole essere una denuncia rispetto a una vera e propria tragedia nazionale, la fuga di cervelli. Questo fenomeno non è solo una spiacevole vicissitudine che comporta svariati sacrifici come abbandonare la Patria, la famiglia o gli amici ma è un vero e proprio problema nazionale. Una problematica che in questi tempi si manifesta sempre più, creando una vera e propria migrazione di persone con alti profili professionali. Il fenomeno è generalmente visto con preoccupazione perché rischia di rallentare il progresso culturale, tecnologico ed economico dei Paesi dai quali avviene la fuga, fino a rendere difficile un giusto ricambio di professionalità. Di fronte al calo dell’attività economica e all’impennata della disoccupazione, i giovani italiani stanno seguendo le generazioni precedenti nel cercare fortuna all’estero, delusi da una nazione in cui i laureati dopo lunghi sacrifici di studio, spesso devono accettare lavori precari e umili. Nel dipinto, la scelta di eseguire il viso e le mani in monocromo sta a simboleggiare che il talento dei giovani in italia viene lasciato in secondo piano, lasciato spegnersi, non sfruttato, non viene considerato fondamentale per lo sviluppo della nostra società. Il volto del giovane carico di rabbia sottolineata dal grido di disperazione, denuncia una condizione d’animo nella quale i giovani e le famiglie si ritrovano costrette ad affrontare, abbandonando gli affetti, ma molto di più la patria. La bandiera a colori vuole dare il senso di attaccamento a tutto ciò che i giovani sono costretti a lasciare, ma che dentro di loro tengono ben stretto, carichi di speranza per poter tornare un giorno in una nazione più giusta e più meritrocratica. La sagomatura del dipinto, che ritaglia i contorni della figura, rende più forte il concetto perchè ha lo scopo di stagliarsi con forza nello spazio o sulla parete dove verrà appeso.
Biografia
Francesco Piovani nasce a Brescia il 12 Novembre 1984.
La passione per l’arte, la apprende dal padre, pittore anch‘esso da giovane, lo coinvolge sin da bambino nella sua pittura; si cimenta con i pennelli e sperimenta varie tecniche pittoriche.
Si diploma al Liceo Artistico Sperimentale di Brescia dove consolida quanto già appreso,
Pensa che l’unico modo per avere un contatto diretto con l‘arte sia lavorare con l’arte, perciò consegue il titolo di Tecnico di restauro presso la Scuola Regionale per la
valorizzazione dei beni culrurali di Botticino (BS).
Oltre a lavorare nel campo del restauro dal 2006, specializato nella conservazione dei dipinti murali, materiali lapideilitoidei e policromie lignee, è impegnato nella sua ricerca artistica in continua evoluzione.
Alla base di ogni ricerca pittorica, c’è il desiderio di scandagliare il più possibile la realtà, cioè gli aspetti meravigliosi ma anche quelli atroci della nostra società.
Volontariamente o inconsciamente, nel suo lavoro opera una sorta di denuncia di ciò che, a parer suo, non funziona nella società in cui vive, una pittura giornalistica.
Individuo e società strettamente legati: è importante considerare ogni individuo immerso nell’ambiente in cui vive perché da questo riceve e a questo porta tutta una serie di rapporti veramente condizionanti.
I suoi dipinti vogliono essere un monito per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su temi spesso abbandonati, ma estremamente attuali.
Tutte le sue opere sono uno studio attento al realismo e alla cura dei dettagli, gli effetti cromatici sfumati oltre che dettati da una linea a punta di pennello. Le tavole sulle quali dipinge sono sagomate seguendo i contorni delle figure, con lo scopo di stagliarsi nello spazio o sulla parete dove verrà appeso dando più forza al concetto rappresentato.
Il lavoro di restauratore lo ispira nell’ indagine evolutiva della sua pittura, un continuo addentrarsi in esperienze polimateriche, un confronto diretto con le diverse tecniche pittoriche che nel corso dei secoli si sono susseguite.
Ha partecipato a vari concorsi tra i quali ha trovato maggior rilievo nel Concorso della Galleria Ponte Rosso 2012 nel quale è stato menzionato tra i dieci artisti “segnalati” dalla giuria, nel Premio Internazionale Premio Profilo d’arte 2008 nel quale è stato selezionato tra i primi 60 finalisti, oltre a effettuare le 5 mostre collettive del premio a Milano ( Museo della Permanente), a Torino (Galleria San Federico, 16), a Brescia (Palazzo Poncarali),Reggio Emilia (Palazzo Sacrati), a Ferrara (Palazzo Nagliati)e a Roma (B.Profilo,Via Gregoriana, 40).
Ha partecipato ad una mostra collettiva a Milano nella Palestra DoJoKoSen in corso Lodi a Milano con il dipinto “Dissolvenza”.
Espone opere a tema, nella Basilica patronale dei Santi Faustino e Giovita di Brescia in occasione di festività religiose.