OPERA IN CONCORSO Sezione Scultura/Installazione
Sinfonie Sismiche
installazione sonora, legno, carta, ferro, plastica
230 x 65 x 75 c
Elisa Strinna
nato/a a: Padova
residenza di lavoro/studio: Vicenza (ITALIA)
iscritto/a dal 26 giu 2013
Altre opere
The Artist’s Profession
performance / installazione, video proiezione con installazione audio, affresco
150 cm x 200 cm
Wood Songs
installazione sonora, qualità di legno differenti, più giradischi
dimensioni vari
Descrizione Opera / Biografia
1-Italian Symphony (2008/9)Un progetto di Elisa Strinna con la collaborazione del costruttore di organi Christian Casse e dell’ingegnere elettronico François Casse. I sismogrammi sono stati forniti dal centro SISMOS, INGV per la sinfonia italiana e dal Weather Bureau Center la sinfonia taiwanese.Le sinfonie proposte nel progetto hanno origini particolari: esse infatti prendono vita da un processo di traduzione di tracce grafiche in una traccia sonora. Le tracce grafiche in questione sono costituite dai sismogrammi originali registrati durante alcuni terremoti. La prima sinfonia realizzata risale al 2008/2009, durante la residenza alla Fondazione Bevilacqua la Masa. Essa traduce alcuni dei più devastanti terremoti che hanno avuto luogo nella penisola italiana dal 1908 al 1980. Una seconda sinfonia traduce il più violento sisma avvenuto in Taiwan negli ultimicinquant’anni- il terremoto 921- ed è stata realizzata per la Biennale di Taipei 2012. Le Sinfonie vengono tradotte in musica da una scultura-strumento che nasce dal connubio tra un sismografo ed un organo di barberia. Lo strumento legge le note attraverso un sistema di fori praticati su carta. Per creare le sinfonie, le onde dei terremoti registrate su sismogrammi sono state trasferite su scala musicale dello strumento, rispettando la magnitudo, e successivamente sono stati realizzati i fori sui picchi dei sismogrammi. I fori vengono quindi letti dall’organo e trasformati in musica.Sinfonie Sismiche è anche una inversione simbolica: lo strumento dell’organo è comunemente usato nelle chiese, le sue musiche aspirano al cielo e simboleggiano l’armonia cosmica. Ma qui è la terra, la “natura”, il terreno sotto i nostri piedi che suona. Esso ci parla non di armonia, madella nostra fragilità.Elisa Strinna nasce a Padova nel 1982. Dopo essersi diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, termina i suoi studi in Produzione e Progettazione delle Arti Visive allo IUAV di Venezia. Il lavoro di Strinna esplora il modo in cui strutturiamo la nostra percezione ed i nostri campi del sapere. Partendo dalle fonti, dai residui della storia naturale e umana, l’artista né esamina le informazioni dando vita a narrazioni diverse. Narrazioni che rivelano intrinseci aspetti “culturali” della natura, sfidando ogni concezione che limita i processi sia culturali che naturali, e narrazioni che restituiscono originali letture della storia umana, sfidando i sistemi di produzione della verità e del sapere.Nel 2013 è selezionata per VIR, Via Farini in residence, Milano. Nel 2012 viene invitata alla Biennale di Taipei 2012, Taiwan, ed alla Nature Addict TravellingAcademy, Documenta, Kassel. Nel 2011 vince la tredicesima edizione del Movin’up, premio per la mobilità dei giovani artisti italiani del mondo. Nel 2011/2010 è una delle vincitrici del premio 6ARTISTA alla Fondazione Pastificio Cerere che consiste in una residenza di 9 mesi tra Roma e Parigi. Strinna partecipa al XVI corso Avanzato in Arti Visive alla Fondazione Ratti di Como con Hans Haacke come visiting professor (2010). Nel 2009 segue il workshop tenuto dall’artista Peter Friedl alla Fondazione Spinola Banna, Poirino (TO). Tra il 2008 ed il 2009 è assegnataria di un atelier alla Bevilacqua la Masa di Venezia.