Premio Combat Prize

Debora Barnaba, nata nel 1985, artista che usa il medium fotografico come mezzo espressivo. Allieva di Oliviero Toscani nell'anno 2009, nell'anno seguente, 2010, le viene pubblicata sulla rivista “il Fotografo” la serie completa della sua performance “Kissing”. Oltre al servizio le viene anche dedicata la copertina dello stessa rivista. Sullo stesso tema è poi stata chiamata all'Università di Bologna per tenere una lezione sulla fotografia del proprio corpo e della performance. Nell'anno 2011 esce la sua prima monografia “Visioni del vuoto: Varese”, antologia che raccoglie il suo lavoro documentale sullo spazio della città giardino. Il catalogo è accompagnato dai testi critici di Riccardo Crespi e Sandro Iovine. Oggi il suo lavoro è rappresentato da Theca Gallery, galleria di arte contemporanea di Lugano.Il progetto presentato per il Premio Combat è frutto di una riflessione sulla rappresentazione del corpo umano. L'opera candidata è un autoritratto intitolato “Untitled” in cui l'artista si cela dietro un velo nero. Il ruolo della fotografia qui non è quello che ritrarre, ma quello piuttosto di indagarne il significato di rappresentazione. L'opera è particolarmente incisiva per la posa e per la qualità della luce che traspare attraverso il velo. Celarsi dietro una trasparenza per fissare lo spettatore. Questo è il ribaltamento di prospettiva visuale messo in scena da Debora Barnaba. A supporto dell'opera in concorso sono state scelte tre opere che indagano ugualmente il tema del corpo e della sua figurazione. La prima opera è tratta dalla serie “Kissing”, performance in cui l'artista cerca ossessivamente di ricoprire il proprio corpo dei propri baci. La seconda è un opera intitolata “The Truth”, ove l'artista si comporta come un corpo morto all'interno di una scena fredda e metafisica. Infine la terza opera che è stata scelta a supporto di “Untitled” è uno scatto museale intitolato “Places” in cui marmi a mezzobusto dialogano tra di loro attraverso pose e sguardi muti. Qui il tema del corpo si confronta con lo spazio architettonico intriso di luce.