icon-ititaicon-enengicon-dedeuicon-frfraicon-esesp

FaceBookTwitterOpere Bookmark and ShareAddThis

OPERA IN CONCORSO  Sezione Pittura

Chiara Ricardi | Finis Terrae: topografie incerte
vedi ad alta risoluzione

Finis Terrae: topografie incerte
assemblaggio di lastre di ceramica smaltata, ceramica
119x169

Chiara Ricardi

nato/a a: Milano

residenza di lavoro/studio: Varese (ITALIA)

iscritto/a dal 19 apr 2013

sito web: http://www.chiararicardi.eu

Altre opere

Chiara Ricardi | Naturalis Historia

vedi ad alta risoluzione

Naturalis Historia
assemblaggio di foglietti di ceramica smaltata, ceramica
185x130

Chiara Ricardi | Naturalis Historia

vedi ad alta risoluzione

Naturalis Historia
assemblaggio di foglietti di ceramica smaltata, ceramica
130x185

Descrizione Opera / Biografia


Il percorso che ho seguito dalla pittura alla scultura ha origine da un’esigenza insieme espressiva e costruttiva e nasce da un lato dallo studio delle armonie e dei contrasti tra ritmi, colori e forme, dall’altro dall’interesse per i materiali: le terre, i metalli, le sabbie, i loro colori naturali e quelli conseguenti ad un processo di ossidazione o cottura, le diverse superfici, la diversa fisicità, messi in rapporto tra loro sul piano e nello spazio.
La superficie delle tele o delle lastre di terracotta e di metallo diviene un luogo di relazioni, ove dialogano segni, ferite, screpolature, corrosioni, figure geometriche o organiche talvolta accostate e moltiplicate oppure ripetute in modo speculare.
Le immagini che ne risultano non sono il risultato di un approccio puramente istintivo o gestuale, ma la visualizzazione “organizzata” di un percorso emotivo, la costruzione di un racconto. L’intento mimetico evocato in alcune titolazioni non si esprime in una riproduzione meramente formale del modello di natura ma cerca piuttosto di tradurne le tensioni nel ritmo, nella struttura geometrica, nei materiali.
I miei lavori si nutrono della fascinazione per la geometria organica della natura, della quale evocano le leggi di accrescimento, progressione e frammentazione e l’imprevedibile variabilità.
Per il Premio Combat presento alcune installazioni a parete costituite da tavole o foglietti ceramici accostati tra loro in modo tale da formare un disegno continuo .
Il risultato è una contaminazione tra pittura e scultura: la superficie e i materiali utilizzati creano un gioco di luci e volumi tipicamente scultoreo, senza rinunciare ai valori timbrici e tonali della pittura, la cui fruizione a parete viene conservata.
Finis Terrae: topografie incerte è un’installazione a parete di tavole ceramiche formanti un’antica mappa immaginaria della terra oltre i limiti del conosciuto. Questa è idealmente costituita tanto da stratificazioni geologiche e organiche quanto da sedimentazioni della memoria, da sovrapposizioni di segni e di simboli. La topografia oltre i confini del mondo conosciuto è di incerta interpretazione: i segni e i colori della terra e di probabili mondi minerali si mescolano con memorie fossili di elementi zoomorfi e fitomorfi.
Nel ciclo Naturalis Historia (di cui presento due versioni) si legge il racconto della Natura su sottili tavolette ceramiche -della dimensione di foglietti post-it su cui prendere appunti- accostate come tasselli di un puzzle. Si tratta di promemoria tattili appuntati alla parete, su cui un immaginario studioso ha cercato di memorizzare le forme della natura senza però riuscire a catalogarle.
La natura e la percezione umana non sono due regni distinti, ma un’unica realtà inscindibile; così le osservazioni dell’uomo sui materiali e gli elementi biologici coinvolgono e confondono elementi artificiali e segni antropici di incerta decifrazione.
Le superfici si increspano e si corrugano, appaiono solcate da fenditure, corrosioni e cicatrici : la bidimensionalità dei promemoria appuntati alla parete è contraddetta dal loro incurvarsi, piegarsi e sovrapporsi e da una scrittura tattile che accentua la componente segnica e materica.