Premio Combat Prize

Billie Jean (nato negli anni ’80) è un artista e architetto italiano.
Il suo ambito artistico è profondamente legato alla cultura pop, cui è ispirato il suo pseudonimo (che cita una celebre canzone del 1983 di Michael Jackson). Della cultura pop è evidente l’utilizzo frequente di simboli e di temi entrati da tempo a far parte dell’immaginario collettivo.
Le sue opere trattano varie tematiche, che prendono spunto da eventi di natura politica, sociale, ma anche dalla descrizione di stati d’animo molto personali.
Il suo lavoro cerca di essere una sintesi personale tra Pop Art e Street Art, essendo diverse opere pensate appositamente per essere dipinte su muri di contesti urbani.
La caratteristica principale delle opere di Billie Jean è il disegno pulito, scarno, di solito semplicemente in bianco e nero. Spesso privi di dettagli, i suoi lavori riflettono drammi e disagi della società attraverso il semplice tratto degli occhi, normalmente solo abbozzati.
La drammaticità espressiva delle sue opere è spesso accentuata dal disegno di prospettive assurde e distorte, che coinvolgono lo spettatore in un mondo “impossibile” e a tratti “onirico”.
Nei suoi disegni Billie Jean intende indagare le potenzialità espressive del disegno al computer, arricchendolo di spunti tratti dal sociale, come da tematiche più personali.
Le sue influenze artistiche risiedono nella pop art anni ’80 (Warhol, Basquiat, Keith Haring) e nella street art contemporanea, ma sono molteplici anche le affinità con l’incisore olandese M.C. Escher.