Descrizione Opera / Biografia
POETICA
Un telefonino inquadra un paesaggio agricolo della pianura padana, esattamente nella campagna pavese (Lombardia), mentre una voce recita a memoria, in presa diretta, alcuni versi tratti dal terzo, quarto e quinto canto del Purgatorio, la seconda cantica della Divina Commedia di Dante Alighieri, iniziando e finendo la performance con un vocalizzo; chi recita cammina con passo veloce sullo sterrato che attraversa i campi: questa è Poetica, la mia video-performance.
Poetica è la parola utilizzata per indicare la ricerca artistica, formale e contenutistica, dell’artista in generale, maschio o femmina, uomo o donna, transgender, come si vuole. La parola poetica chiama in causa anche la poesia, anzi, poetica deriva proprio dal linguaggio della poesia, dal discorso riguardo alla poesia e che riguarda strettamente la poesia: Aristotele intitola Poetica il suo trattato sulla poesia, l’esposizione delle regole di come si debba scrivere poesia. L’importanza di quest’opera è tale, per la letteratura, da dar vita all’estetica, l’indagine filosofica del fenomeno artistico, lo studio dello stile, del contenuto e della forma dell’arte e il tentativo di classificare qualsiasi espressione artistica, sottintendendo come arte un fenomeno tipicamente ed esclusivamente umano. Tramite l’estetica, così, poetica diventa un discorso sull’opera, non intesa più solo come opera poetica, ma declinata in tutte le forme artistiche. Ma il discorso si radica talmente sull’arte, da staccarsi dalla sua origine, e cioè dalla poesia, identificandosi quasi esclusivamente con lo studio dell’arte visiva. Si parla normalmente di poetica nell’ambito dell’arte visiva, ma è quasi un taboo parlare della poetica di un poeta o di una poeta, nell’ambiente della poesia contemporanea. La mia video-performance dal titolo Poetica, richiama in causa, nel titolo stesso, il trattato di Aristotele e, quindi, proprio la poesia, tramite quella di Dante Alighieri.
Riccardo Giuseppe Mereu
BIOGRAFIA
Riccardo Giuseppe Mereu (Carbonia, 1° giugno 1971) si laurea a Cagliari in Giurisprudenza. Per alcuni anni viaggia tra la Sardegna e Londra, dove si trasferisce, temporaneamente, nel 2011; nella capitale britannica alcuni suoi testi vengono selezionati per un reading al quale partecipa il 16 dicembre dello stesso anno presso The Poetry Café, sede di The Poetry Society, nel quartiere di Covent Garden. Dal 2014 vive a Pavia, dove consegue il Master Universitario di I livello “Professioni e Prodotti dell’Editoria”, presso il Collegio Universitario S. Caterina da Siena, con la tesi dal titolo Poesia visiva. Storia di parole e immagini, relatore Ambrogio Borsani. Presso la Pavia University Press (Pavia-UP), la casa editrice dell’Università degli Studi di Pavia, lavora per un anno come correttore di bozze. Partecipa a reading, a Poetry Slam, a rassegne artistiche come le più recenti edizioni del Festival “Cortili in Versi” (Milano, 2018, 2019, 2020, 2021), varie mostre collettive “La poetica degli oggetti” (Milano, 2019, 2020, 2022) dell’Associazione Circuiti Dinamici, la rubrica “Poetica” di Centrale dell’Acqua Milano (Milano, 2020), la X edizione del “Festival Internazionale di Poesia Europa in Versi” (Como, 2020), la I edizione di Insight Photo Festival (Varese, 2021), la rassegna di arti performative Art-Happening Varese (Varese, 2021), “Aperipo-Etica Summer” di Periferia Letteraria (Torino, 2021). Ha pubblicato il saggio La costruzione dell’identità. L’evoluzione grafica dello “Specchio” Mondadori, in Storie in copertina. Protagonisti e progetti della grafica editoriale (Edizioni Santa Caterina, 2014) e la silloge L’acqua è seminale (I Quaderni del Bardo Edizioni, 2018), quest’ultima a cura di Elisa Longo, edita in e-book. Alcune sue poesie sono apparse in riviste digitali e cartacee, altre pubblicati in antologie. A partire dal 2 luglio 2018, in occasione della partecipazione a un Poetry Slam organizzato a Milano dalla Lips (Lega Italiana Poetry Slam), propone al pubblico i suoi testi a memoria; da qui ha avuto inizio la ricerca e l’esplorazione, tuttora in corso, del suo personale rapporto tra parola detta e performance, che lo porta da tempo a lavorare a una trilogia di prosimetri (versi uniti insieme da narrazioni in prosa) nella forma scenica di monologhi teatrali. Da questa ricerca del rapporto tra parola e performance deriva, e si nutre, la sua idea di poesia: «la poesia, per me, è uno spazio senza confini, da vivere con il corpo e la parola, la parola del corpo, il corpo della parola; è ricerca senza limiti. Scrivo per svelare il silenzio: è lì che trovo la mia voce; e in quello spazio, di pelle e sudore faccio parole». Ha fatto parte del progetto performativo Gli Scrivani di Bartleby, fondato da Elisa Longo. Insieme a Elisa Longo ha fondato la rubrica culturale “La Voce”, per la #socialtvlbocca della Libreria Bocca dal 1775 (Milano, 2021). Dal 2019 è vicepresidente dell’Associazione Casa della Poesia al Trotter, Milano.
Riccardo Giuseppe Mereu