Descrizione Opera / Biografia
Ogni volta mi sorprende e mi intriga il Tranvetto della Casilina, perché resiste ancora lento, anacronistico, con il suo sferragliare a scartamento ridotto e il fischio roco, il trenino dalle carrozze bianche e gialle che, attraversando gli incroci delle strade affollate di macchine, strizza l’occhiolino al futuro: non solo collegamento tra centro urbano e periferia, ma anche tra storia e modernità e, forse, tra Modernità e Futuro. Superata Porta Maggiore, il convoglio aumenta la sua velocità, magicamente le immagini di graffiti sui muri stretti ai lati della ferrovia si compongono e scompongono animandosi a tratti, togliendo allo sguardo ogni via di fuga, ogni apertura. Il movimento ondulatorio dei graffiti ridotti a pura astrazione dalla velocità evocano una specie di macchina del tempo, un tunnel di teletrasporto orizzontale.