Descrizione Opera / Biografia
Il corpo di un serpente appare dal tessuto di un berretto di lana. La rigidità che la caratterizza è quella propria del rigor mortis, la forma leggermente spezzata è all’opposto alla sinuosità e alla vitalità generalmente associate ai serpenti. Questa appendice si dà come una forma aliena, un corpo estraneo che emerge come l’esito di un processo di corruzione organica giunto a compimento.
L’opera riflette il mio interesse per il mondo animale in quanto ambito del diverso. Nella fattispecie, i rettili, da me spesso utlizzati, si danno come specie altra per eccellenza, in quanto biologicamente incapaci di empatia. Questa diversità dei rettili trova riscontro anche nella tradizione figurativa, come ad esempio nella rappresentazione del drago (che, etimologicamente, significa serpente) nonchè, ovviamente, nel mito biblico.
Altre immagini dell’opera qui: https://paolobufalini.com/Untitled-2019-II