Descrizione Opera / Biografia
DESCRIZIONE DELL’OPERA
Ho realizzato l’opera invitato a prendere le mosse da uno scritto di Franz Kafka, ”Hungerkünstler” (tradotto come ”Artista della fame”). Questa opportunità mi ha dato stimolo per riflettere sul concetto di “sacrificio” che può essere condotto in nome dell’Arte: un sacrificio da intendersi come completa offerta di sé, come totale annichilimento a favore di ciò che viene eletto dall’artista quale scopo primario della propria esistenza, allo stesso modo dell’anonimo digiunatore protagonista del racconto.
Dell’Hungerkünstler mi ha intensamente colpito la smania costante di “superare […] se stesso sino a un punto incredibile, perché sentiva che le sue possibilità […] erano addirittura illimitate”: un tale desiderio di tendere continuamente all’infinito, al “sovra-umano” quindi, mi ha fatto scorgere in questa figura letteraria uno degli archetipi stessi della sfida al divino. Proprio per questo motivo, nella realizzazione dell’opera, mi sono voluto richiamare in primis all’antico mito greco del satiro Marsia. Allo stesso modo del personaggio kafkiano – che in nome della propria arte si lascerà letteralmente morire di fame – anche il satiro sente infatti la brama della creazione artistica come un impulso irrefrenabile, una vocazione a cui dover dare espressione ad ogni costo, a prescindere da qualsiasi possibile ripercussione. E spinto da questo accanimento – in realtà un’autentica esigenza, quasi una condanna si potrebbe dire, che accomuna tanti artisti – Marsia arriverà, come è noto, a sfidare apertamente la divinità stessa, Apollo, nel tentativo di dimostrare la propria superiorità. Consapevolmente incurante di ogni possibile risvolto, anche drammatico, persino tragico. Nell’opera qui presentata, Marsia – l’artista – è quindi raffigurato nell’atto stesso di annullarsi nella propria pulsione per l’Arte; immolandosi per essa, nonostante tutto. ”Sacrificium” appunto.
Con la forma stessa dell’opera – che volutamente richiama l’immagine della crocefissione – ho cercato di sottolineare la sacralità connessa a questo sacrificio, a prescindere da qualsiasi connotazione di tipo religioso.
BIOGRAFIA
Jacopo Dimastrogiovanni è nato a Livorno nel 1981. Laureatosi con lode presso l’Ateneo trentino di giurisprudenza nel 2006, dal 2007 al 2011 è allievo di Silvio Lacasella presso l’Accademia di Belle Arti “G.B. Cignaroli” di Verona.
Ha collaborato con gallerie in Italia e all’estero, tra le quali Zaion (Biella), Isolo17 (Verona), D.Gallery e CRAG (Torino), Pugliese Arte (Firenze), Il Castello (Trento), Anywhere Art Company (Napoli), Molesworth Gallery (Dublino, Irlanda). Dopo l’esperienza alla 54° Biennale di Venezia (Padiglione Italia, Torino), nel 2013 è stato invitato ad esporre al Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, nell’ambito della mostra ”In risonanza. Istantanee di creatività nel cervello”. Nel 2015 ha presentato il proprio lavoro al St James Cavalier Centre di La Valletta (Malta) in occasione del progetto ”Afterselfie - beyond masks”. Nel 2019 vince il Premio Residenza all’ArtKeys Prize, che gli consentirà di realizzare una personale nel Museo Civico di Agropoli (SA) prevista per l’autunno del 2020.
Vive e lavora a Trento.