Descrizione Opera / Biografia
DESCRIZIONE OPERA
La mia ricerca si concentra sul conflitto tra uomo-natura, indagando il fenomeno dell’antropizzazione. Il sovraccarico di artifici umani che ci circonda mi ha portato ad approfondire il disequilibrio che si è creato tra le parti. Rifletto sull’invisibile, sull’elemento sacro e spirituale che dà linfa e forza alla Natura per superare le continue sopraffazioni.
La selva che rappresento è volutamente rigogliosa, prominente e fremente ma allo stesso tempo nel suo moltiplicarsi di dettagli diventa respingente e sofferente. Nell’opera l’integrità di visione viene interrotta da elementi che si fanno metafora delle interferenze umane: residui di architetture mai perfettamente riconoscibili e gli stessi bordi che la carta impone all’opera, diventano i limiti che impediscono alla mia natura di mostrarsi viva e libera. Nonostante questi ostacoli, l’occhio riesce comunque a godere della vita e della bellezza dell’elemento naturale.
La mia tecnica affonda le sue radici in un immaginario che si nutre della cultura visiva del luogo in cui vivo, Bologna, e che ha i suoi riferimenti nella preziosità degli erbari medievali, nella complessità delle vedute e nei paesaggi fantastici di Antonio Basoli, nelle stanze boscherecce di Rodolfo Fantuzzi, Vincenzo Maritinelli e Giacomo Savini in cui gli alberi e cespugli si susseguono senza lasciar altra via di fuga alla visione.
I miei disegni prevedono un procedimento in togliere che attuo attraverso un processo di cancellature successive. E’ un’azione maieutica che porta alla luce l’elemento naturale dal fondo scuro del carboncino ed è un processo che mette in scena un contrappasso: l’azione di erosione umana che toglie continuamente spazio alla natura, consumandone le risorse e le bellezze, si rivela qui al contrario portatrice di nuova Natura da questo cupo ”nulla” che oggi ci circonda.
Mediante l’utilizzo di diverse tipologie di gomme, restituisco respiro e vita all’elemento vegetale, ed è proprio con questa azione che il foglio su cui sto lavorando si fa specchio della condizione umana e il mio disegnare diventa un pretesto per riconnettersi con il Sé più profondo.
BIOGRAFIA
Giulia Dall’Olio (Bologna, 1983) si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, città dove attualmente vive e lavora. Espone in Italia, in Germania e negli Stati Uniti. Tra le principali esposizioni si ricordano: nel 2020 la personale ”La forma del nero” presso lo spazio di Essse Caffè in occasione di Artefiera per Artcity a cura di Gabriele Salvaterra e promossa da Galleria Studio G7; la collettiva a Palazzo Reale a Milano come artista finalista della XX° edizione del PREMIO CAIRO avvenuta nel 2019; nel 2018 la personale “Suspension” presso Massey Klein Gallery di New York, grazie alla quale un suo lavoro è entrato a far parte della collezione permanente del MIA, Minneapolis Institut of Art; sempre nel 2018 la personale ”Ségnica” presso Traffic Gallery di Bergamo e la partecipazione alla Biennale del Disegno di Rimini; nel 2017 la personale “Ad Naturam” presso Galerie Isabelle Lesmeister di Regensburg in Germania; nel 2016 “Il Terzo Paesaggio” presso il Museo di Palazzo Poggi a Bologna e ”Cave Naturam” al MAR di Ravenna nel 2015, entrambe personali a cura di Leonardo Regano.