Descrizione Opera / Biografia
DESCRIZIONE OPERA
PREMESSA
Essere in prima linea e combattimento culturale significano per l’autore innanzitutto essere consapevoli degli orrori e delle tragedie del tempo che stiamo vivendo ed esserne quindi messaggeri. A prescindere dal linguaggio, alla base dell’opera sta il concetto che genera la rappresentazione.
L’OPERA
La globalizzazione sempre più spinta e veloce, insieme alle sue contaminazioni positive, provoca effetti a catena difficili da governare e prevedere. Sono sotto gli occhi di tutti i problemi aperti e gli scenari prossimi venturi cui un’azione politica strategica a livello internazionale deve guardare dandosi obbiettivi precisi, come sinteticamente rappresentato nella tabella elenco dell’Agenda ONU 2030.
“NOT YET OVER” è un grido di dolore contro le guerre e le battaglie, sul campo e occulte, che uccidono ogni giorno e ovunque.
Guerre di potere, di sopraffazione, di povertà.
Guerre per fuggire da fame, da sete, da malattie, da violenza.
Guerre per la pace.
Metallo, fuoco, tossine, corruzione, come il pugnale, strumento primordiale di morte.
“NOT YET OVER” è un monito a non restare indifferenti e ad agire.
Questo concetto, alla base dell’opera ideata, è stato scritto
prima che il Coronavirus entrasse nelle nostre vite, scardinando le certezze della globalizzazione e mettendo in discussione l’onnipotenza della tecnologia.
Una presenza prepotente da contrastare. Un obbligo ad agire con azioni comuni e coordinate.
Diversamente, sarà poi troppo tardi e il sangue continuerà a scorrere, come prima, più di prima.
Non dobbiamo abbassare la guardia, it’s not yet over.
Il sangue cola sulla tela e sulla destra il flusso è inarrestabile. Più scuro nelle morti lente, brillante in quelle violente e bianco in quelle senza spargimento di sangue.
Il pugnale non punta da nessuna parte. Archetipo di ogni arma che priva della vita è inglobato nella terza lettera dell’avverbio di negazione in inglese NOT.
Quasi al centro, schizzi di sangue fresco: l’istante in cui l’arma si fa morte.
BIOGRAFIA
Beatrice Coda Negozio, architetto. Specializzato alla Tulane University di New Orleans, ha lavorato presso la C. Olivetti SpA nell’ambito della gestione degli immobili (riorganizzazione/progettazione ambienti ufficio e di rappresentanza) e alla Direzione Attività Culturali - Corporate Identity con Hans von Klier. Dal 1989 opera come libero professionista, occupandosi di corporate identity e design per aziende ed enti. Ha seguito progetti per aziende leader tra cui IFIL, Juventus, Superga, SAGAT, Gruppo Buffetti, Monari Federzoni. Nel 1991, consigliere della SIAT (Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, di cui è stata presidente nel triennio 2016-2019), costituisce il Gruppo Giovani. Nel corso degli anni ha progettato e realizzato attività culturali, mostre ed eventi, ha ideato ed è stata autrice di pubblicazioni. Tra i soci fondatori dell’associazione culturale La Città Liquida, è stata consigliere presso l’Ordine degli Architetti di Torino.