Descrizione Opera / Biografia
Masse assetate soddisfatte
Assolati corpi pieni di vita, gonfi di gioia, di piacere, di attesa, compimento, e postumi, del piacere.
Masse di vitalità che a primavera si fa appena in tempo a immaginare.
Comincia ad alzarsi la temperatura, la pelle punzecchia fino alla superficie, il corpo non ha confini così definiti, né è completamente dilaniato, spodestato dal gelo. Non ha più bisogno dell’altro, per scaldarsi. Ora può cominciare ad averne voglia.
Le gambe camminano sfiorandosi, prive di strati di tessuti. Il movimento viene suonato dal venticello e i passi non danno che piacere.
No, non posso parlarti adesso, sarebbero i fiori a farlo, odorerebbero di promesse, starebbero ore ad aspettare quell’unico insetto che li farà realizzare, o quel vento, che differenza fa?
Sarebbero gli ormoni a parlare, proprio loro che non hanno niente da dire, eppure sanno bene dove andare, loro. Omoni giganteschi, infiniti, non abbracciabili, tanti, infiniti.
Siamo tutti così uguali per alcune cose. Gli ormoni hanno voci numerose, tante quanti sono.
Siamo tutti così diversi. Il silenzio è un’esplosione quasi indigesta di colori. A un pelo dalla gelatina del godimento che tutto sommerge e tutto cancella, perfino se stesso; lì fa abitare le sue masse Lopardo. Vincenzo e i piccoli miracoli. Masse gialle di piacere. A un pelo dal diventar godimento. Un soffio dal dolore. Una mano esperta di pittore.
Ecco cosa siamo: masse. Infilate in frigorifero, in attesa di lievitare a sufficienza per farci finalmente cuocere, fino a che, nel forno, la temperatura scotta, o fa un po’ male, oppure troppo male. Oppure semplicemente scende, lentamente, o all’improvviso.
Queste non sono cose che ci riguardano, ora siamo qui, il sole splende e, invece di andare al mare, si gode giallo.(A.P.)
2017-2018
BIO
Da una trentina di anni cerco di trovare una mia forma espressiva che rappresenti il giorno la notte il sogno l’uomo lo spazio la terra l’aria e i movimenti , ma anche più semplicemente forme cose e segni che stiano bene insieme e che ”spero” diano piacere visivo nella contemplazione . Mi piace affrontare il tema dal lato opposto , mettermi di lato e trovare una nuova lettura del reale , mi piace farlo attraverso processi di sottrazione e segni liberi che cerco di contenere . Mi piace pensare che la pittura non è rappresentazione del ”reale” ma interpretazione , mi piace la sorpresa che c è , mi piace perchè non sono il solo , mi piace per tanti altri motivi e soprattutto mi piace per quella sana e spietata insoddisfazione continua che mi spinge nel lavoro e nel giorno .