Premio Combat Prize

Fabrizio Morosi - Premio Combat Prize

OPERA IN CONCORSO | Sezione Pittura

 | L’ABBRACCIO

L’ABBRACCIO
mista, tela e garza ortopedica gessata
120x60

Fabrizio Morosi

nato/a a Pistoia
residenza di lavoro/studio: Pistoia, ITALIA


iscritto/a dal 17 feb 2018

http://artefabriziomorosi.com (sito in costruzione)


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100x70

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Le Comari
mista, tela e gesso
80x60

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Ciao ragASSI
mista, tela e gesso
100x100

Descrizione Opera / Biografia


L’Opera eseguita con tecnica mista, con l’utilizzo di gesso e lenzuolo, raffigura una ragazza che abbraccia un guanciale stringendolo a se, questo gesto come sinonimo di bisogno da soddisfare, oppure un bel ricordo di un bisogno già soddisfatto...lascio all’osservatore la decisione!
BIOGRAFIA: Mi chiamo Fabrizio Morosi, sono nato nel1968 a Pistoia in Toscana dove vivo tuttora.
Appassionato di disegno fin dalla giovane età, nasco come fumettista nel 2005, anno in cui ho acquisito la specializzazione professionale alla scuola Comics di Firenze, formandomi con tanti grandi maestri come Marco Bianchini disegnatore di Tex della scuderia Bonelli, oppure Gianni Pacinotti in arte Gipi, dal quale ho appreso l’uso del pennello a china e dell’acquarello.
Con il tempo, dalle storie a fumetti il passo verso la pittura è stato naturale, ma la componente fumettistica radicata in me, si fa sempre sentire.
Essendo daltonico, eseguo molti lavori in bianco e nero, o con un limitato uso del colore, nei miei quadri molto spesso ricerco e raffiguro spunti della quotidianità di un passato che ormai non ci appartiene più.
Interpreto la mia pittura come memoria, come ricordo, uno sguardo sul tempo passato appunto.
Ho iniziato solo dal 2015 con una personale alla Artshopgallery (mia galleria di riferimento) di Pistoia, a rendere pubblica la mia produzione.
Preparo le mie tele personalmente, la sperimentazione del materiale e della tecnica, assume valenza primaria per narrare ogni volta una storia diversa, mettendomi sempre in gioco.
Prediligo il figurativo, per un fattore di comprensibilità, chiunque guardi i miei quadri, vorrei che percepisse subito l’immagine che sta osservando come qualcosa di conosciuto, di familiare, ancora meglio di vissuto.
Cerco di interpretare le mie idee in maniera originale e personale, utilizzando una pittura quasi affrescata, graffiata, come si trattasse di un murales.
Firmo i miei quadri con una carta da gioco, non starò a spiegarne il motivo, diciamo solo che mi rappresenta, e contraddistingue.