Descrizione Opera / Biografia
Descrizione progetto
Ruota (Temperamento Collerico) è un trittico che prende vita dal progetto più ampio Ruota di cui sotto allego una descrizione.
Macrocosmo e microcosmo, due concetti per descrivere la struttura del mondo che si riflette nel piccolo come nel grande, nell’uomo come nell’universo.
Esiste da sempre nell’essere umano una tendenza a trovare corrispondenze, a formulare leggi in grado di definire se stesso e il mondo che abita. Tutto ciò è profondamente legato alla necessità tutta umana di trovare un senso alla nostra vita, al perché viviamo, al chi siamo. Moltissimi sono i modelli che sono stati proiettati sulla realtà per darle un ordine. In questo progetto fotografico mi sono basata sulla teoria umorale rendendola l’archetipo del mio percorso di scoperta del mondo e di ciò che lo compone attraverso suggestioni, rimandi, simboli e sinestesie visive. La teoria umorale
fonda le sue origini in Ippocrate di Kos (460 a.C. – 377 a.C.) che formulò quella che in Occidente è considerata una delle prime teorie eziologiche. In base a questa corrente di pensiero le malattie non deriverebbero dalla volontà divina o dalla magia, bensì da squilibri degli umori all’interno dell’uomo. L’uomo sarebbe dotato di quattro umori, che sono di fatto fluidi corporei: la bile gialla, la bile nera, la linfa (o flegma) e il sangue. Dall’equilibrio o squilibrio degli umori dipende la salute o la malattia. La prevalenza di un umore rispetto agli altri produce il corrispondente temperamento. Pertanto tali umori definiscono il temperamento di una persona: sanguigno, flemmatico, collerico e melanconico. Il temperamento melancolico è legato all’umore della bile nera o atrabile ed ha la sua sede nella milza. Il flemmatico, è legato al flegma che ha sede nella testa. Il sanguigno al sangue che ha sede nel cuore. Il collerico alla bile gialla che ha sede nel fegato.
Nel tempo, la dottrina degli umori non si limita a spiegare la genesi e il decorso delle malattie, ma assume lentamente una connotazione psicologica, perché introduce la corrispondenza tra umore e carattere (Jung). La dottrina umorale trae fondamento nella concezione dei Quattro elementi e delle Quattro Qualità, modalità archetipiche del mondo fenomenico elaborate da Aristotele (384 a.C. – 322 a.C.) che considera i quattro elementi come coppia di qualità sensibili da scegliersi tra le quattro riconosciute dal tatto, e cioè il caldo, il freddo, il secco e l’umido. Il quattro, numero degli umori, è un numero che ricorre anche in altre corrispondenze come ad esempio il tempo che passa: quattro sono le fasi del giorno, quattro sono le fasi della luna che compongono il mese lunare, così come quattro sono le stagioni e le fasi della vita. Gli umori aumentano in stagioni diverse e predominano in diverse età della vita. La teoria umorale, quindi, mette in relazione molteplici aspetti del microcosmo e del macrocosmo, presenta corrispondenze profonde con gli elementi che compongono l’universo (quindi anche con i pianeti e l’astrologia), con i quattro elementi, con le qualità della materia, con il trascorrere delle stagioni così come con le fasi della vita. Difatti i temperamenti stessi attraversano le fasi della vita dell’uomo, come nella simbologia della ruota, girano, perchè tutto si muove, tutto torna, tutto ruota.
Nello specifico dell’opera presentata, le immagini del trittico interpretano e si riferiscono alla categoria del temperamento collerico. Questo temperamento è legato al fluido della bile gialla che trova il suo deflusso nell’orecchio, è connesso al fuoco come elemento naturale e al rosso come colore alchemico. Il fascio di rabarbari vuole richiamare invece per metafora un fascio di muscoli in tensione.
Biografia
Nata nelle Marche nel 1984, mi sono recentemente trasferita a Parigi per lavorare come assistente del fotografo Thomas Mailaender. Fino allo scorso dicembre ho invece assistito Guido Guidi a Cesena. Dopo aver studiato Design al Politecnico ho lavorato vari anni come ricercatrice a contratto presso il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano. Nel 2016-2017 ho frequentato il Master in Fotografia dello IUAV di Venezia. Nel 2012-2013 ho frequentato il corso di fotografia analogica e digitale presso il CFP Bauer di Milano. I miei lavori sono stati esposti sia in Italia (Milano, Treviso, Pieve di Soligo, Prato, Savignano) che all’estero (Parigi, Arles). Di seguito gli ultimi premi e menzioni ricevute. A luglio 2017 ho vinto un programma di residenza alla Fondazione Pistoletto (Biella) selezionata da UNIDEE-Illy. Nello stesso mese il progetto Ruota ha vinto l’open call TU35 Expanded del Centro Pecci per l’arte contemporanea ed è stato esposto nella mostra relativa agli artisti italiani under 35 residenti nel centro Italia. A Novembre 2017 lo stesso progetto è arrivato finalista alla prestigiosa borsa di studio americana Lucie Foundation, nella categoria “Photo made” e selezionato tra i nominees del Photogrvphy Grant Award 2017 all’interno della Conceptual category. Lo stesso progetto è arrivato finalista al Premio Francesco Fabbri per la fotografia Contemporanea (Pieve di Soligo. A dicembre 2017 sono stata selezionata tra I vincitori della Residenza del Premio San Fedele per l’Arte Contemporanea (Milano) che si svolgerà da Febbraio a giugno 2018. Il dummy del progetto Ruota è stato recentemente selezionato tra i finalisti del Kassel Dummy Award 2018 e verrà presentato in vari festival di fotografia in Europa tra cui Germania, Francia, Croazia, Italia e Spagna.