icon-ititaicon-enengicon-dedeuicon-frfraicon-esesp

FaceBookTwitterOpere Bookmark and ShareAddThis

OPERA IN CONCORSO  Sezione Scultura/Installazione

Giancarlo Laurenti | Il Che-sù Cristo
vedi ad alta risoluzione

Il Che-sù Cristo
legno, composto, resine, legno
100x100x260

Giancarlo Laurenti

nato/a a Carignano

residenza di lavoro/studio: Carignano (ITALIA)

iscritto/a dal 17 apr 2014

Altre opere

Giancarlo Laurenti | Il Che-sù Cristo

vedi ad alta risoluzione

Il Che-sù Cristo
legno, composto, resine, legno
100x100x260

Giancarlo Laurenti | Figura fossile

vedi ad alta risoluzione

Figura fossile
legno, composto, resine, legno
30x50x1000

Giancarlo Laurenti | Sensazioni di libertà

vedi ad alta risoluzione

Sensazioni di libertà
legno, composto, resine, legno
50x180x190

Descrizione Opera / Biografia


La scultura in legno composto e resine rappresenta una pseudo crocifissione, senza croci, con tre individui immolati. Queste figure rappresentano tutte le violenze che sono perpetrate nel mondo odierno, il silenzio dei potenti, l’indifferenza degli Stati, l’ipocrisia della politica, l’impotenza dei popoli, la rassegnazione delle persone che vorrebbero cambiare il mondo ma non hanno i mezzi.
L’individuo centrale però si ribella. Il pugno chiuso non rappresenta un ideale politico ma la rabbia di chi un giorno farà rivivere nuovi ideali, nuove speranze e soprattutto nuova giustizia.
Giancarlo Laurenti è nato il 17 settembre 1948 a Carignano (TO), dove vive e lavora, in Via Piobesi, 61. Ha frequentato la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ed ha al suo attivo molte personali e collettive, nel corso delle quali ha conseguito premi e riconoscimenti in ambito nazionale.
Pur coltivando fin da giovane, come autodidatta, la passione per l’arte, concretizzata nella realizzazione di dipinti, sculture in legno e in materie plastiche, fu costretto per anni, per esigenze di lavoro, ad una interruzione materiale di quella attività e alla rinuncia temporanea alle esperienze espositive in mostre personali e collettive. La sospensione, tuttavia, non fu motivo di abbandono della pratica artistica, proseguita e arricchita invece con lo studio, le letture, i viaggi e le conoscenze acquisite, in emozioni e sensazioni, anche in città e paesi lontani. Tra questi, in particolare, la permanenza in Tanzania, a contatto con l’arte Makonde, fu motivo di profonda influenza sulle sue ricerche dedicate alla scultura lignea, come testimoniano molte delle opere realizzate a partire dalla ripresa sistematica del suo mestiere plastico figurativo, accanto alle tele, in parte anch’esse dedicate alle suggestioni dei paesaggi africani. Infatti, proprio qui Giancarlo Laurenti ebbe modo di incontrare e frequentare i maestri scultori del legno, da cui ha tratto preziosi insegnamenti, di cui le sue opere conservano intense suggestioni e una precisa memoria. Da loro, straordinari artisti dell’ebano, ha appreso da vicino, direttamente, a dare espressione concreta alle idee e cioè, facendola emergere alla dimensione della corporeità e conferendo presenza fisica all’intuizione creativa.
Così Laurenti, ‘ritrovando’ tronchi e rami, ad esempio quelli abbandonati dalle piene del fiume, il Po, anneriti dal tempo (e in ciò interviene la memoria e la sapienza Makonde nella lavorazione dell’ebano) e talvolta prossimi alla loro trasformazione in fossili, intuendo nella spontaneità delle loro forme una carica di potenzialità espressive, prende a lavorarli, prima con interventi conservativi e poi manipolandoli e integrandoli quanto basta per conferire loro una nuova identità. L’opera pittorica, per lo più paesaggi, nella sua essenzialità compositiva, quasi sempre è fatta di piani, di deserti e di savane, di cieli infuocati e di notturni, o quasi tali, perché colti nel rapido trascolorare dal giorno alla notte, come accade non lontano dall’Equatore. Infatti, sono il fuoco e il vento, sempre, a plasmare la terra e, dove occorra, con l’aiuto della mano dell’uomo, la materia; altrimenti, provvede il vulcano.
Se i temi paesaggistici di Laurenti si offrono come una metafora in cui si sublima in armonia la poesia dei colori, la sua scultura, spaziando tra materiali metallici, plastici e lignei, ricerca la traduzione dell’idea in forma, in cui, attraverso l’azione compositiva, si sublima l’essenza della materia: i concetti si fanno oggetti.