Descrizione Opera / Biografia
”Grimilde” è una voce di denuncia sociale su quanto sia essenziale ristabilire l’equilibrio tra interno, fin troppo spesso in frantumi, ed un corpo teso a rappresentare un involucro esterno falsato dal surreale ”Dio della perfezione”. Ogni scheggia, ogni frammento è una particolarità unica e irripetibile dell’individuo: schiacciata e allo stesso tempo tenuta insieme dall’involucro corpo che contiene, blocca e appare ma è anche l’unico modo che ha per poter stare al mondo.
”Specchio , specchio delle mie brame... ” metafora del corpo, corpo delle mie brame: sei davvero in grado di apparire come devi? L’ossessione nasce, il pensiero ricorrente: l’imperfezione come un pensiero assillante.
Il peso e allo stesso tempo l’indotta volontà di apparire molto più di quanto si pensa danno adito a quella che è una vera e propria ”sindrome”, dove la donna è ancora una volta la maggiore vittima protagonista.
Thoreau affermava: ”non importa quello che stai guardando, ma quello che riesci a vedere.
In questo tempo guardare ( e guardarsi) non è affatto un’operazione facile. In quest’opera , l’artista dona il proprio punto di vista e il proprio contributo con ciò che presenta che può essere sviluppato, ma comunque e in ogni modo, non finito.
Un fermo immagine di ciò che il tessuto sociale esalta ed estremizza, a volte, costringe, ma senza mai avere un vero volto, se non lo spettro di un imperativo collettivo.