Descrizione Opera / Biografia
La serie fotografica How I Killed Myself riflette sul tema del ciclo vitale, un percorso inarrestabile e universale che coinvolge ogni essere vivente con implicazioni non solo fisiche, ma affettive, scientifiche, etiche, estetiche e religiose. L’esperimento, che vede coinvolta la fotografa, in qualità di esecutrice e soggetto allo stesso tempo, mira a definire una nuova iconografia del trapasso, senza pregiudizi, pathos, sentenze o moniti, attraverso una simulazione fotografica: un gioco di ruoli che sospende il tempo in una dimensione di sogno infinito.
La sua non è un’indagine si se stessa, ma un lavoro sull’identità in generale. Parla di sé con distacco, lavorando su stereotipi e modelli. How I killed Mysel è una metafora della ribellione e del cambiamento, dell’eterno rinnovamento. Sulla strada già tracciata da artisti come Cindy Sherman, la fotografa si mette in scena, assume il ruolo di attore nell’arte irriverente del camuffamento, trasformando il memento mori in un’occasione di riflessione sulla vanità e l’effimero aperta a tutti.