Descrizione Opera / Biografia
DESCRIZIONE OPERA
L’immagine rappresenta uno spazio fisico e tangibile, fulcro dell’energia che si viene a creare nella comunicazione tra persone e nella condivisione dei loro pensieri. Racconta, attraverso l’assenza, la ricerca dell’essere umano di entrare in contatto con l’altro, di condividere e cercare delle connessioni attraverso tentativi di comunicazione. L’opera svuotata dalle persone raffigura solamente ciò che resta e che non è visibile, ma che immaginiamo in perpetuo movimento circolare, creando nell’immagine un paradosso comunicativo.
La messa in scena di questa ambientazione è metafora di una diffusione ampia e collettiva delle idee che partono da un soggetto per espandersi come una forza moltiplicatrice e viva al di fuori della stanza raffigurata. Un insieme di voci si sovrappongono, si mescolano e diventano una potenza indefinita, andando a sfocare i confini netti delle parole e dei pensieri, liberando nell’aria il riverbero del suono che lascia delle traccie al suo passaggio.
L’essere umano vuole esprimere il proprio pensiero ed ha al contempo la necessità di ascoltare l’altro, non riuscendo però a farlo senza proiettare il proprio vissuto nelle narrazioni altrui, alterandone il senso originale, personalizzandolo e arricchendolo di significato. L’errore e il cortocircuito della comunicazione umana diventa la forza principale di quest’opera che crea continuamente e incessabilmente nuove energie attraverso un continuo viaggio privo di dinamiche gerarchiche.
BIOGRAFIA E STATEMENT
TANIA & LAZLO sono un duo di artisti visivi con sede in Italia e New York.
Le loro opere sono stare esposte in Gallerie, Fondazioni e Musei in Europa, Stati Uniti e Asia, tra cui presso LA MAISON ROUGE Foundation Antoine de Galbert a Parigi, il MUSCARELLE Museum of Art negli USA, il Palazzo delle Esposizioni a Roma, il MART a Rovereto.
Le loro opere fotografiche sono una fusione tra fotografia, cinema, performance e installazione. Creano scene di finzione usando in modo alterato la percezione di realtà intrinseca nel media fotografico, creando un paradosso nella percezione dell’immagine.
Cercano un contatto con il lato irrisolto del vissuto, le memorie, visioni, pulsioni che si sedimentano negli angoli bui del subconscio e che riemergono attraverso letture stratificate e sembianze che appaiono riconoscibili e al contempo disorientanti.
Attraverso una visione cinematografica e narrativa, usano il media fotografico come mezzo finale della loro ricerca artistica per creare immagini realistiche di situazioni irrealistiche, realizzando scenari sospesi in uno spazio atemporale, al confine tra realtà e finzione.