OPERA IN CONCORSO | Sezione Grafica

 | VIZI CAPITALI

VIZI CAPITALI
disegno digitale, carta fine art museum ethching, costa 19 mm in pvc
base cm 105 x altezza cm 109

Schiaccianoci

nato/a a Salò (BS)
residenza di lavoro/studio: Puegnago Del Garda, ITALIA


iscritto/a dal 18 mar 2023


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Descrizione Opera / Biografia


Quello che credo, è che sin quando esistevano i Principi (con seguito rispettive corti) i vizi –capitali- erano racchiusi in quell’entourage di persone che la storia ci ha lasciato, evidenziando sfarzo alla Lussuria, guerre all’Invidia, al banchettare di Gole avide, alla bramosia della Superbia.
Questo concentrarsi di forze negative – secondo la nostra cultura cattolica – ad una cerchia molto ristretta di persone erano presumo, un modo per sminuire il nemico, l’avversario di altro popolo o di altra città. Questi conflitti fisici portava sia nel Principe che nel proprio Vulgus ad avere esteticamente ed eticamente la miglior città , sotto il profilo geometrico urbano, dei flussi, delle Piazze come luogo di scambi sociali/economici, di sicurezze determinate da cinte murarie progettate nei minimi dettagli a strategie militari. La perfezione della Polis veniva raggiunta nei secoli dettate esclusivamente da esigenze pratiche tradotte dai filosofi – di corte – in segni e disegni tangibili all’occhio umano.
Nel momento epocale della Rivoluzione Industriale l’ottocento ha creato la nuova classe sociale operaia che da li ad oggi ci ha illuso di averci dato dignità lavorativa, diritti alla vita, allo studio, all’evolversi sociale in teoria, ma che ha invece a dilagato nei sette Vizi capitali.
Se vado a leggere quanto ho disegnato nel progetto grafico mi accorgo che c’è stato un consumo irrefrenabile del suolo in un lasso di tempo brevissimo (150 anni) causato probabilmente dal voler essere il principe della situazione pompato di rimanere al centro dell’attenzione, e così mille principi del nulla hanno dato sfogo ai loro vizi facendoci perdere la nostra identità, il nostro territorio (italiano) narrato e disegnato da poeti, scrittori, pittori ed architetti saggi.
Oggi viviamo per loro e ne siamo succubi rendendoci ciechi a quello che ci chiedono di progettare, realizzando Cattedrali di Centri Commerciali che mangiano ettari di terra per creare parcheggi desolati ed inutili per l’80% della loro funzione.
Probabilmente la frase ripetutami più volte da mia madre “Conti si nasce, non si diventa” sta forse una parte di verità del nobile ad aver avuto la responsabilità nei confronti della collettività e la stessa collettività gli dava rispetto per il suo ruolo sociale/politico/territoriale. Venendo a mancare questo ruolo istituzionale lo si è voluto forzatamente creare nel mondo del lavoro divenendo individuale nel proprio egoismo schizzando in un buco nero i vizi nei confronti di tutti.
La scelta di aver assegnato il vizio nel progetto grafico a quella determinata città –italiana- è solo ed esclusivamente di carattere personale/soggettivo, dettatomi dalle vibrazioni che ho eccepito, sia perché in quella città ci ho vissuto o sia perché le ho visitate. E’ il vizio che secondo me emerge di più a carattere generale, senza sentenziare giudizi superficiali in quanto, il modo di essere in quella città,credo, sia dettato dalla propria Storia.