Descrizione Opera / Biografia
Preparata in occasione della residenza Spazio Libero alla Casa degli Artisti, ”Dead Kids Epitaph” è una performative lecture di 10 minuti, presentata in occasione della mostra ”My clowder is ready, we gather at dawn”. Il lavoro Epitaphs è un lavoro cominciato nel 2018 come filmed performance.
Il titolo ”Dead Kids Epitaph” si riferisce al macello di kids, ovvero di giovani capre ammazzate prima di raggiungere l’età di 3 - 5 mesi. La lezione traccia la diretta correlazione tra l’empatia e il vegetarianesimo ed è costellata da ricette vegetariane e vegane preferite da grandi pensatori, artisti e scrittori del passato.
Il lavoro ”Epitaffi” è una serie di lezioni che si trasformano in brevi epitaffi sulla storia dell’arte e del cinema. La storia dell’arte raccontata stando dietro ad una scrivania, situata in diversi cimiteri. Sono interventi guidati da avvenimenti reali ma che, ad uno sguardo più attento, finiscono per avere una lettura giocosa e assurda. Il lavoro si sviluppa in una serie di tre video: ”Imagine Epitaph” è la lettura di una selezione di poesie di Yoko Ono; ”Land Art Epitaph” racconta il movimento Land Art attraverso le tragiche morti dei suoi artisti; ”Milano Epitaph” ci guida attraverso film neorealisti girati nella città lombarda. L’opera più recente ”Dead Kids Epitaph” è la più recente e in concorso per il premio Combat.
BIO: Sanjeshka (Sanja Pupovac) è una artista serba nata a Zadar nel 1983.
Figlia di un diplomatico Jugoslavo, ha vissuto la sua infanzia trasferendosi frequentemente di paese in paese con la famiglia. Durante la crisi Jugoslava, ha vissuto in Kuwait mentre le veniva negata la cittadinanza serba e croata. Impossibilitata a lasciare il paese, Sanjeshka si è ritrovata a frequentare una scuola indiana. La cultura araba e indiana, insieme a quella italiana, influiscono ancora oggi nella sua ricerca. Sanjeshka ha studiato al Politecnico di Milano, dove oggi insegna Arte e Design.
Sanjeshka riflette sul pericoloso e disastroso distacco dell’uomo dall’ambito spirituale. La sua ricerca esplora l’urgenza di formulare un nuovo linguaggio, un cavallo di Troia come strumento di fuga e allontanamento dall’iper-produttività e iper-positivismo. Il suo lavoro è un elogio all’inazione e riflette sulla società dell’informazione. La sua produzione inizia nell’ambito del design, spostandosi progressivamente nell’ambito artistico avvalendosi di fotografia, video, performance, poesia, scultura e produzioni audio. Sanjeshka tende a avviare collaborazioni con artisti a lei dissimili, come musicisti e pittori, creando nuovi terreni condivisi.
Tra le partecipazioni e esposizioni attuali e più recenti: opere performative “Goddamned Cat Lady”, “It cannot be. Can it?”, “Heart Break Epitaph + Dead Kids Epitaph” in occasione della mostra “My clowder is ready we gather at dawn” presso La Casa degli Artisti (Milano, Novembre 2022); Solo show “More Wings than Needed” (Bolzano, Spazio Cut, Settembre - Ottobre 2022) lezione performativa per presentazione Spazio Libero (Settembre 2022) in occasione di “Spazio Libero” residenza presso La Casa degli Artisti a Milano (Giugno - Dicembre 2022); “Six past Nine” residenza e mostra virtuale su New Art City (Londra, Maggio - Luglio 2022); “Unsuccessful” (solo show presso Edicola Radetzky, Milano 2020); “Reading Books to Unsuccessful Workers” (performance presso Assab One, Milano 2020); “Internet Rules” (Fotonica studio e Day Off magazine, Milano 2019); “Birches” (Biennale di Venezia, 2013). Nel 2017 la nominazione al Premio Compasso d’Oro è stato conferito al suo progetto editoriale PataMagazine (in occasione di Italian Design Beyond the Crisis presso La Triennale Design Museum, Milano)