OPERA IN CONCORSO | Sezione Pittura

 | Perché sono nato (uomo)?

Perché sono nato (uomo)?
acrilico, tela (libera da telaio a ribadire la liberta’ da ogni ruolo)
100x100

Renton

nato/a a Milano
residenza di lavoro/studio: Vacarisses, SPAIN


iscritto/a dal 07 apr 2024

https://whereartmeetsspirituality.com


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Descrizione Opera / Biografia


Molti uomini soffrono di un malessere profondo, di cui però nessuno parla.
Credo che questo sia uno dei tabù più grandi della nostra società. E riguarda i ruoli.
Quando si parla di ruoli, spesso si parla di disparità di genere, e, in effetti, viviamo ancora in una società patriarcale e sbilanciata verso l’uomo.
Per fortuna, però, questa disparità è ora sotto la luce del sole, e si sta lavorando e combattendo per eliminarla.
Ma in questa giusta lotta alla parità di genere c’è ancora un lato oscuro: quello che riguarda il ruolo dell’uomo.
Perché l’uomo è forse visto come quello fortunato in questa società, che all’apparenza è fatta su misura per lui.
Quello che però spesso non si vede, è che non tutti gli uomini stanno bene ad interpretare il ruolo di uomo.
Non tutti gli uomini stanno bene ad essere quelli che fanno carriera, che stanno fuori di casa tutto il giorno, che lasciano il compito di accudire i propri figli a qualcun altro.
Non tutti gli uomini stanno bene a dover sacrificare ciò che sentono nel proprio cuore, perché “è giusto che si prendano le proprie responsabilità” e diano una certa stabilità alla propria famiglia.
Ma in questa società dove il valore dell’uomo si misura proprio in base a quanto sa provvedere economicamente, e a quanto sia in alto nelle gerarchie professionali, è molto facile per un uomo dimenticarsi del proprio cuore.
È molto facile identificarsi nel proprio ruolo, e fare ciò che ci si aspetta da lui, sotto una pressione invisibile ma che non si allenta mai.
Così, dentro ogni uomo che sacrifica la propria vera natura in favore del proprio ruolo, si crea una crepa. Che negli anni diventa una voragine.
Alcuni uomini sono capaci di convivere con questo malessere per tutta la vita, altri, invece, vivono una costante battaglia con se stessi che, a volte, sfocia anche in momenti di rabbia incontrollabile.
“Perché sono nato (uomo)?” nasce proprio in uno di questi momenti di collera folle, dove il conflitto tra Emanuele, la parte di me ancora legata al ruolo, e Renton, quella parte di me più autentica, era ai massimi storici.
È un’opera nata come sfogo di un dolore profondo e intenso, e che nei tratti cupi e pieni di sofferenza vuole raccontare la storia di tanti uomini che ogni giorno vivono lo stesso conflitto.
E che ogni giorno, pur sotto un’enorme pressione, cercano comunque di mostrarsi forti e sicuri, nascondendo le proprie lacrime, appunto appena accennate dal colore che cola.
È una storia di rabbia, ben visibile nelle pennellate marcate, di chi dovrebbe essere sempre in controllo, ma che in realtà non sa come gestire le proprie emozioni, e che a volte si lascia andare in malo modo, pentendosene subito dopo e sentendosi ancora meno adatto al ruolo di uomo.
È chiaro come ogni ruolo porti con sé una certa dose di sofferenza, ma è altrettanto vero che conoscere il proprio ruolo fa sentire più sicuri.
E allora mi domando se saremo mai davvero capaci di abbandonare ogni ruolo, e di vivere così tutti, uomini e donne, assecondando la nostra vera natura.
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“L’arte è un’opportunità di riflessione e dialogo, a me piace cogliere questa opportunità e condividerla.” ~ Renton