Descrizione Opera / Biografia
L’abbraccio è considerato il più grande gesto d’amore tra esseri viventi. Ognuno di noi ha bisogno, anche nel corso di una normale giornata, di questo contatto, di questa dimostrazione d’affetto. L’abbraccio è un atto spontaneo e, quando davvero sincero, ti fa stare bene, ti risolleva, ti dà coraggio.
In tempo di isolamento, durante la recentissima pandemia, siamo stati costretti ad evitare questo caldo contatto, dichiarando in seguito che i gesti dei quali abbiamo avuto più nostalgia in quel periodo, sono stati proprio gli abbracci.
Quello dell’abbraccio mancato, o meglio impossibile, è un tòpos molto ricorrente nella letteratura. Della sofferenza procurata da un abbraccio fallito ne parlò già Omero, poi Dante nella sua Commedia, fu ripreso da Torquato Tasso, e via dicendo fino ad arrivare agli abbracci più “contemporanei” presenti nei testi delle canzoni o in pubblicità.
Abbracci dolci, sensuali, potenti, si ritrovano anche lungo tutta la storia dell’arte figurativa, dai tempi più antichi fino ad oggi, rappresentati da molti scultori, pittori e fotografi.
Paola Bolletti quest’anno porta al Combat Prize 2023 ”ANZICHÉ” un nuovo lavoro concettuale con cui intende ironizzare su questo tema. L’opera incuriosisce per la presenza di una consumata borsa d’acqua calda - trovata abbandonata in strada come molti degli elementi “di recupero” che caratterizzano i suoi lavori - salvaguardata da una teca in plexiglass. La scritta in bianco sottolinea, ancor di più, la giocosità dell’opera ma, al contempo, invita a riflettere su come molte volte cerchiamo invano conforto e calore dal nostro prossimo.
PAOLA BOLLETTI | BIO
“Una grafica prestata al giornalismo” così ama definirsi Paola Bolletti, giornalista fiorentina con un lungo passato nella grafica.
Si forma professionalmente alla fine degli anni ’80 poi fonda e gestisce fino al 2003 lo studio creativo Arkigrafik con cui firma campagne pubblicitarie, realizza innumerevoli lavori e segue set fotografici.
Nel corso degli anni Paola si trova dunque a vivere tutta l’importante transizione di questa professione attraverso il lungo percorso evolutivo che passa dalla grafica tradizionale - fatta di matite, pennelli, carta e tanta manualità - fino a quella digitale in cui il computer diventa il principale protagonista.
Parallelamente alla grafica, la versatile artista coltiva anche la passione per la fotografia e nel 2010 amplia l’esperienza nel campo della comunicazione, conseguendo la qualifica di giornalista pubblicista e fotoreporter.
Negli anni più recenti, oltre a collaborare con diverse testate giornalistiche fiorentine, cura e promuove l’immagine di alcuni artisti, gallerie, mostre ed eventi legati all’arte contemporanea nella sua città.
La passione per la grafica e per la comunicazione da qualche anno sono sfociate in un unico nuovo modo di espressività e le idee adesso si presentano non più sotto forma di messaggio grafico o di testo ma di ”pensieri incorniciati”. Le opere che Paola Bolletti, diffuse attraverso mostre personali, collettive, esposte in luoghi pubblici o virtualmente sui Social, sono realizzate con tecnica mista e materiali di vario tipo spesso recuperati: soggetti dal valore simbolico si integrano con parole o frasi, creando una felice combinazione visiva e concettuale che stimola l’osservatore e lo invita a riflettere, spesso con ironia, su argomenti della nostra contemporaneità. In questo ultimo periodo il suo lavoro si è focalizzato su temi legati alla salvaguardia dell’Ambiente e al rispetto verso gli animali in cui il messaggio si è fatto vera e propria denuncia.
ESPOSIZIONI: dopo aver esposto alla Coronary Art Gallery di Roma nel 2018, allestisce una personale alla fine dello stesso anno al Teatro della Pergola di Firenze; nel periodo gennaio/febbraio 2019 è al Duse di Bologna per l’Art City White Night di ARTEFIERA; a giugno porta i suoi lavori a Mantova nell’ambito della Notte Bianca dell’Arte di Lunetta; a luglio è a Bolgheri con la personale “messaggi”; a ottobre viene selezionata per il Premio Fiora – International Art Prize. Il 2020 è iniziato con una personale presso la galleria The Arts Inn di Firenze; il mese di luglio con la mostra “guantomare” (un mare di guanti) per Metroquadro – Arte in Pescheria, richiama l’attenzione sul problema della plastica in mare. Nello stesso anno partecipa al “Premio Arte 2020” per Cairo Editore e Exibart; nel 2021 a Cortona on the Move, Premio Combat e Fuoriluogo asta a favore di File. Dal 2022 è presente - in forma permanente - in vari luoghi d’incontro della Toscana.