OPERA IN CONCORSO | Sezione Scultura/Installazione

 | WITHOUT MY CITY, YET. Ancora senza la mia città

WITHOUT MY CITY, YET. Ancora senza la mia città
istallazione con assemblaggio di diversi materiali, carrello appendiabiti smontabile in metallo cromato, stampa digitale su plexiglass, plexiglass trasparente, plexiglass nero, lastra di alpacca foto incisa, catenella metallica
110 x 64 x 174 h cm

Nadia Galbiati

nato/a a Cernusco Sul Naviglio (MI)
residenza di lavoro/studio: Pioltello (MI), ITALIA


iscritto/a dal 31 mag 2024

http://www.nadiagalbiati.eu


visualizzazioni: 81

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istallazione con assemblaggio di diversi materiali, carrello appendiabiti smontabile in metallo cromato, stampa digitale su plexiglass, plexiglass trasparente, plexiglass nero, lastra di alpacca foto incisa, catenella metallica
110 x 64 x 174 h cm

 | UNDER THE SAME HEAVEN. Sotto lo stesso cielo

UNDER THE SAME HEAVEN. Sotto lo stesso cielo
istallazione con assemblaggio di diversi materiali e luce, carrello in metallo cromato, luci neon, contenitori di vetro, coriandoli di acciaio inox, mestolo di acciaio inox verniciato
140 x 98 x 76 h cm

Descrizione Opera / Biografia


WITHOUT MY CITY, YET. Ancora senza la mia città 2022
Come una pagina dal mio diario, With out my city, yet è la narrazione di una mia personale sensazione, di un momento di riflessione sulla mia vita in una giornata come tante. Un frammento di tempo unito a un sottile pensiero, è la matrice di questa scultura/installazione. Nasce nel quotidiano, nel presente, con la consapevolezza di essere forse di passaggio, così un carrello appendi abiti diventa il registra di una narrazione. L’oggetto di casa, raramente interessato da profonde riflessione da il là a un viaggio su ruote che racconta una emozione dell’oggi. Dentro al suo luogo si uniscono un profondo “field” blu sfumato a degradè. Un frammento di cielo, l’orizzonte del paesaggio intorno a me, a 360 gradi, che si staglia dietro lo skyline della mia città. Quel blu che attraversa la traforatura di una lastrina di alpacca, “Interminati spazi”, leopardiana memoria di una poesia a me tanto cara. Imparata nei primi anni scolari, e che ogni volta che risuona nella mia mente mi trasmette malinconia e pace. Nostalgici ricordi di un felice tempo passato ma sempre presente. Questo metallo di tempi lontani. La catenella, come quella di una medaglietta di riconoscimento, con il mio nome forse, scritto con un font dalla linea buffa ma dal nome tagliente Lost wages, letteralmente traducibile in Senza salario.
E poi dov’è la mia città? Al di sotto del grande blu una landa nera lucida, riflettente e profonda come l’oscurità di un grande buco. Emerge solo un solito, trasparente, brillante e inquietante, forse un solitario e futuristico grattacielo? Bello ma feroce, e continua a risuonare ancora nella mia mente l’affermazione With out my city, yet.
Nadia Galbiati nasce nel 1975 nell’hinterland milanese, dove vive e dove ha creato il suo laboratorio. Diplomata in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 1999. In continuo approfondimento sui linguaggi del contemporaneo attraverso corsi e workshop, dal 1998 con E.Mattiacci ai più recenti con U. La Pietra e P. Icaro. Alcune esperienze di scambio la portano in Polonia, nel 2007 è ospite dell’Academy of Fine Arts a .ód. per la realizzazione di un progetto di grafica e installazione, così come nel 2008 è Artist in residence al Kuzukubo Art Camp, Fujimi, Giappone.In curriculum fiere, mostre personali e collettive. Dalla recente personale Blue Sky alla galleria Villa contemporanea di Monza, Shock in my Town da Eroici furori di Milano come la doppia personale Wide Angle a Berlino da Luisa Catucci Gallery alle collettive internazionale come la Ostrale Biennale 021 a Dresda. Collabora con brand di design italiani, espone nello show room e nello stand di DESALTO in occasione della presentazione al Salone del Mobile 2022 della nuova collezione di arredi d’interni, progetto Studio M.G. Zecca. Sul territorio nazionale, citando le più recenti collettive, Orthogonal Landscape da Manuel Zoia Gallery - Milano, Connessioni interrotte - forme d’arte in dialogo con la natura ai giardini delle Serre della Villa Reale - Monza, Un quarto di cuore - La scultura e Ravvicinati Incontri. Il contemporaneo dialoga con la storia a cura di S. Bartolena e A. Fettolini allo spazio Heart di Vimercate (MB). Collettiva itinerante 7 L’arte interpreta i sette vizi capitali al Centro per l’arte contemporanea, Rocca di Umbertide (PG) nel 2023 e nel 2021 al Monastero della Misericordia di Missaglia (LC)a cura di S. Bartolena e A. Fettolini. Nel 2022 è presente alla XI Biennale d’Arte, MAM – Museo d’Arte moderna dell’alto mantovano, Gazoldo degli Ippoliti (MN), a cura di G. Ferlisi e S. Radici e Frequenze in superficie. Frammentazione, moltiplicazione e proiezione della materia cromatica - OMNIA III edizione_biennale d’arte di Alessandria a Palazzo Monferrato, a cura di M. Galbiati. E ancora M@D Monza Arte Diffusa 2022, spazi urbani Monza (MB), promosso da Leo Galleries, Un immaginario per Irene, galleria Gli Eroici Furori, Milano, a cura di S. Agliotti. Nel 2019 la personale Frammenti di città a cura di A. Fiz, allo Studio Museo Francesco Messina di Milano che pubblica il catalogo Perimetri delle edizioni Mimesis, progetto della direttrice M. Fratelli sul panorama contemporaneo della scultura italiana. Nel 2018 la mostra personale Luoghi a cura di S. Bartolena alla galleria E3 Arte Contemporanea di Brescia, che in catalogo documenta anche l’installazione scultorea al museo MAM di Gazoldo degli Ippoliti (MN).